Ok per l’agenda digitale all’interno della legge di stabilità. Il Senato ha approvato il comma 58, che prevede la dotazione di 20,75 milioni di euro per le infrastrutture in banda larga . Ora la norma sarà discussa in Commissione Bilancio alla Camera. Sarebbe anche ora che si smuovesse qualcosa in un ambito in cui l’Italia è in ritardo rispetto alla media europea. Il 53% degli italiani usa Internet, contro il 70% della media generale europea. Solo il 14% delle case è coperto da fibra ottica. Il 17% delle aziende effettua transazioni elettroniche, mentre in Europa si arriva almeno al 45%. Insomma, dati poco confortanti, che non ricevono le dovute attenzioni. Gli stessi 20,75 milioni, che erano stati stralciati insieme al Decreto del Fare, potrebbero non bastare. La previsione iniziale, relativa al fondo per la realizzazione degli obiettivi posti dal decreto crescita 2.0, era di 150 milioni. Altri investimenti sono stati messi in conto, ma con queste tempistiche non si va da nessuna parte. La domanda cresce, ma il mercato non riesce a tenere il passo. E non può farlo, senza una adeguata copertura della fibra ottica sul territorio nazionale. Ancora non si sa come verranno coperti gli investimenti previsti dal comma 58. Il sottosegretario all’Economia, Antonio Catricalà, assicura che la situazione sarà chiarita al momento della stesura definitiva della legge. I recenti tagli inducono, non ce ne voglia Catricalà, ad attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per cantare vittoria. Va sottolineato che gli investimenti si riferiscono solo alla parte settentrionale della penisola. Per il Meridione l’unico fronte attivo è il progetto Garr-X Process. Il piano, che coinvolge Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, ambisce a rendere più efficiente la rete utilizzando il Sud come punto di partenza. E’ stato pubblicato due settimane fa il primo bando di gara, del valore di 23 milioni di euro.