Un centinaio di testate nazionali e locali gestite da Cooperative e dal non profit “corrono il rischio della chiusura se il Fondo per l’editoria (il Fondo che in questi anni ha subito tagli come nessun’altro passando da 245 mil del 2006 a 50 mil del 2014) non sarà rifinanziato”. Nel corso dell’Assemblea che si è svolta oggi a Roma -promossa da Alleanza Cooperative Italiane della Comunicazione, dalla federazione Liberi Editori, dalla Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici, dall’USPI, da FNSI, da SLC-CGIL e da Articolo21- questo fabbisogno è stato quantificato in 50 milioni ulteriori rispetto a 50, “assolutamente necessari e quindi da difendere convintamente, già contabilizzati nella Legge di Stabilità e destinati agli ammortizzatori sociali, ai processi innovativi e al ricambio generazionale, cruciale se si vuole dare contenuto alla rivoluzione che deriva dai processi di digitalizzazione del settore”. “Con il rifinanziamento del Fondo per i contributi diretti si salvaguarda, – afferma Legacoop – non solo l’occupazione di tremila tra addetti diretti e indiretti, ma soprattutto un’idea di editore puro non controllato e non controllabile dal capitale e dalla finanza, che ha nella qualità e indipendenza dell’informazione e nella capacità di radicamento con le comunità i suoi punti distintivi”. Il pluralismo tutelato dalla costituzione “non è, infatti, nel numero di testate, quanto nella molteplicità di punti di vista attraverso i quali si interpreta la realtà. Un’editoria sana non è fatta di soli primi giornali, sia nazionali che locali, ma da un tessuto dialettico di proposta che è interesse di tutta l’editoria promuovere e tutelare e, del paese, preservare”.
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Notizie flash Legacoop: Bisogna rifinanziare il fondo per l’editoria per evitare la chiusura di...