Oggi pomeriggio, al Teatro Valle di Roma, Gabriella Carlucci, Responsabile Cultura e Spettacolo di Forza Italia, ha promosso un laboratorio sulla politica e sull’economia della cultura, per consentire un confronto sullo spettacolo italiano e formulare proposte innovative da sottoporre al nuovo governo. Oltre a Carlucci, interverranno l’on. Renato Brunetta, il senatore Maurzio Sacconi, e Luca Barbereschi, in qualità di esponente di punta della componente AN all’interno del PDL mentre il moderatore sarà Angelo Zaccone Teodosi, presidente dell’ Istituto italiano per l’Industria Culturale.
Sono 5 i provvedimenti sottoposti al dibattito:
– Legge Quadro sullo Spettacolo dal Vivo
– Linee-guida per la riforma delle Fondazioni Lirico Sinfoniche
– Pacchetto Welfare per i Lavoratori dello Spettacolo
– Interventi per lo Sviluppo del Cinema Italiano
– Fiscalità e Mecenatismo per la Cultura , lo Spettacolo, le Arti.
Lo spettacolo italiano sembra essere in crisi dalla nascita. Forse questa crisi “strutturale” è un paradossale sintomo di vitalità e come tale va interpretata, trasformando la crisi in crescita, superando le criticità, emulando i casi di eccellenza. In Italia, lo spettacolo è un settore importante della società e dell’economia: si può stimare che esso impieghi oltre 200 mila lavoratori, migliaia di imprese, centinaia di enti no profit ed associazioni, e produca ricchezza culturale, estensione del pluralismo espressivo, libertà artistica, democrazia autentica e, naturalmente, ricchezza economica.
Secondo Carlucci, per un buon governo dello spettacolo, devono essere rispettate alcune regole-quadro:
– Estensione dello spettro dell’offerta, stimolazione della creatività giovanile
– Massima libertà alle imprese, con particolare sostegno all’innovazione e internazionalizzazione
– Promozione del welfare: assoluta tutela delle autorialità e delle professionalità
– Analisi dell’efficienza ed efficacia dell’intervento della mano pubblica, ex-ante ed ex-post
– Eliminazione delle pratiche assistenziali e razionalizzazioni degli enti pubblici culturali
– Centralità della funzione di formazione, ricerca e sperimentazione dei finanziamenti pubblici
– Preferibilità degli strumenti di incentivazione fiscale rispetto agli interventi diretti.
Fabiana Cammarano
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