Secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti, quasi il 70% degli americani pensa che il giornalismo tradizionale sia scadente e va su internet in cerca di news. We Media/Zogby Interactive ha condotto una ricerca sul tema e il 50% delle persone intervistate ha detto che internet è la sua fonte primaria di news e di informazioni. Sono soprattutto giovani tra i 18 e i 29 anni. I più maturi preferiscono altre fonti, in particolare la tv. Il paradosso sta nel fatto che le fonti cui il pubblico accede on-line, come Google News e Yahoo News, prendono in realtà le notizie soprattutto dai giornali e, in secondo luogo, dalla televisione (che a sua volta si nutre di quotidiani) e dalle agenzie. Sono notizie trasmesse in forma non tradizionale ma dietro le quali c’è il giornalismo tradizionale. E tutto senza pagare un euro di copyright. Google è considerato il maggiore responsabile di questa situazione. Il suo successo viene proprio dalla possibilità di dare gratis contenuti prendendoli da chi, quei contenuti li aveva prodotti con fatica e costi. A tal proposito la Fieg ha messo in evidenza come la fruibilità di internet abbia creato un contesto disastroso, convincendo ampie fette del mercato che è possibile avere informazioni gratuitamente. Alle case editrici non resta che raccogliere la sfida del web e spostare mezzi e personale sulla rete. E che la cosa sia proficua lo dimostrano i numeri, i lettori unici del sito del New York Times, a gennaio, sono stati 20,4 milioni, più 45% rispetto all’anno precedente. Il Washington Post.com ha totalizzato 9,9 milioni (+14,6%), il Wall Street Journal ha avuto 6,9 milioni di visitatori (+81,4%), UsaToday.com 12,3 milioni (+19,4%) e il LATimes.com 5,7 milioni (+4,7%).
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