“Le Monde” sta tirando la cinghia per cercare di fare economie ovunque sia possibile. Le perdite di esercizio del gruppo raggiungeranno infatti quest’anno i 4,7 milioni di euro contro un utile di 2,9 milioni di euro del 2007 anche se questa cifra integrava anche le perdite del quotidiano “Midi libre” che poi è stato venduto.
A partire del prossimo 20 gennaio, “Le Monde” ridurrà il numero delle sue pagine da 30-32 a 26-28. È questa una delle misure più evidenti per il lettore. Per il direttore Eric Fattorino si tratta quindi di gerarchizzare meglio gli argomenti, rimandando al web eventuali approfondimenti e documentazioni. Secondo Fattorino non è detto che il giornale “slim” asciutto, risulti meno appetibile per i lettori. Questi ultimi hanno sempre meno tempo da dedicare alla lettura e quindi la pre-scelta degli argomenti fatta dalla redazione può risultare, alla fine, più utile per i lettori stessi.
Ma la riduzione della foliazione non basta certo a evitare le perdite. Il piano di rientro dal debito è basato su quattro obiettivi. Il primo è la riduzione del personale. E’ infatti prevista la dimissione volontaria e incentivata di 110 dipendenti dei quali 60 sono giornalisti. Il costo dell’operazione, che sarà imputato integralmente sull’esercizio 2008, sarà tra i 17 e i 20 milionidi euro. Ma le partenze permetteranno di realizzare un’economia, calcolata su un anno intero, di 11 milioni di euro.
La seconda direzione di intervento è quella immobiliare. Siccome i contratti di affitto in corso impediranno a “Le Monde” di trasferirsi fino al 2016, l’amministrazione del giornale vuoi rinegoziare al ribasso l’attuale onere dell’affitto con il proposito di realizzare da 1,5 a 2 milioni di economie.
Il terzo elemento di riduzione dei costi risiede sull’esternalizzazione dei servizi contabili e di abbonamento e il contenimento delle spese di promozione.
Il quarto si basa sulla vendita delle attività che non sono giudicate strategiche come la libreria Procure, il settore gioventù Fleurus e i periodici Danser e il famosissimo (anche se poco redditizio) Cahierdu Cinema. Tutto ciò consentirà di economizzare altri due milioni di euro supplementari. Nel suo complesso il piano di rientro di “Le Monde” dovrà realizzare, entro il 2010, delle riduzioni di costi di 15 milioni di euro per anno rispetto ai costi attuali. Ciò nonostante l’anno prossimo, il 2009, sarà ugualmente un anno terribile per “Le Monde”, dice il direttore generale David Guiraud, a causa della flessione negli investimenti pubblicitari e dell’aumento dei costi della carta e delle spese postali. (Italia Oggi)
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