LE LINEE GUIDA DEL GOVERNO MONTI SULL’EDITORIA ILLUSTRATE DA MALINCONICO

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Il sottosegretario Carlo Malinconico ha illustrato, oggi, in un’audizione alla Camera le linee guida del Governo sull’editoria. Ecco i punti principali del suo discorso.

L’EDITORIA NON È SETTORE ASSISTITO
«L’Editoria è un comparto produttivo, innanzitutto, un comparto che produce cultura, il regno della produttività. Fatto da tante piccole e medie imprese. Non tutto il settore gode e vive di contributi». «Vorrei evitare che l’opinione pubblica abbia la sensazione che tutta l’editoria sia un settore assistito dallo Stato. C’è invece una grande parte, il 90 % circa di questo settore che vive e fa profitti senza il sostegno dallo Stato». «I contributi indiretti sono stati praticamente cancellati dal 2010: non ci sono più le tariffe agevolate postali, con un risparmio di 250 mln euro per lo Stato» e anche «il credito agevolato e il credito di imposta sono ridotti sostanzialmente a zero». (Adnkronos)

IL SETTORE DEI PRODOTTI EDITORIALI ONLINE È IN CRESCITA
«I giornali e i libri stanno vivendo un momento molto difficile. Nei primi 10 mesi del 2011 hanno registrato una riduzione sensibile del fatturato, sia nelle vendite che per la pubblicità anche se resta positivo il dato della lettura che resta molto forte. Ma, in tutto il mondo l’editoria è in crisi non soltanto da noi. Un dato importante che di conforto è quello sui prodotti on line». «I prodotti sul web sono un’opportunità, vanno visti come tali, va incentivato il passaggio alla multimedialità». Come Stato si deve «spingere sulla realizzazione della banda larga e incentivare la domanda di banda larga». (Il Velino)

PER IL 2012 SONO DISPONIBILI 53,5 MILIONI DI EURO
«I contributi diretti sono dati a diverse categorie di giornali. I fondi, negli anni, sono andati progressivamente calando e per il 2012, con l’ultima legge di stabilità, approvata dal governo precedente all’attuale, si è passati a 138 milioni di euro sui quali purtroppo, gravano degli oneri che non sono riferibili all’editoria». «Dal fondo del 2012 si dovrà togliere una rata di 50 milioni di euro, debito che lo Stato ha nei confronti delle poste e altri oneri per circa 22 milioni, ai quali si sommano i 4 milioni per radio radicale. Tolti questi restano solo 53 milioni di disponibilità per il 2012». (9 Colonne)

LA RIFORMA DEI CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI
«Il governo non ha modificato la finanziaria che ha portato il fondo a soli 138 milioni, così come non ha previsto che nel 2014 cessi questo sistema di erogazione per il fondo a sostegno dell’editoria». «Andrà certamente modificato il sistema attuale di gestione dei criteri di erogazione delle risorse. Facendo i conti con le risorse che si sono andate via via restringendo». «Intendo muovermi immediatamente nella ricerca di nuovi criteri del regolamento sul solco dell’auspicio del presidente della Repubblica, che ha indicato l’esigenza di garantire il pluralismo dell’informazione». (9Colonne)

LA SITUAZIONE DEI CONTRIBUTI PER IL 2012
«L’anno più complesso è il 2012 perchè è l’anno in cui iniziano ad applicarsi i criteri del regolamento Bonaiuti sul 2011». «Ci troviamo con delle maglie troppo larghe per le risorse più modeste. Una fase di transizione che vedo difficile e delicata. Bisogna che la riforma ci sia ma che non arrivi nel deserto. Nell’emendamento nel decreto salva-Italia si è prevista la possibilità di ricorrere al fondo Letta proprio per dar modo di agevolare questa fase critica. Saremo credibili solo se saremo in grado di fare una nuova legge in tempi brevi». (9Colonne)

ALTRE PRIORITÀ DI INTERVENTO
«I problemi dell’editoria sono complessi e tutto il settore prevede la necessità di una serie di interventi di manutenzione che da tempo non sono stati fatti. Penso alla rete di distribuzione che come è attualmente è obsoleta e non incentiva le vendite. La via da seguire va verso l’informatizzazione. E, in questo senso, va rivisto anche il concetto di prodotto editoriale per poterlo adeguare al sistema». Verranno ripresi i due disegni di legge in Parlamento: quello relativo alla tutela del precariato, e quello sulla la riforma dell’Ordine dei giornalisti sui quali «si dovrà presto lavorare».(9Colonne)

LE CONVENZIONI PER LE AGENZIE DI STAMPA
Sulle convenzioni per le agenzie di stampa, che forniscono «servizi alla pubblica amministrazione», bisogna tenere conto «dei fabbisogni». «Il Dipartimento per l’editoria ha effettuato una verifica, proseguiremo sulla strada di una verifica corretta del fabbisogno delle amministrazioni». (TMNews)

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