Il Sinagi tuona e chiede che le edicole “non diventino mini market”. Per il sindacato nazionale dei giornalai, affiliato Slc-Cgil, e Snag Confcommercio, va assolutamente difeso il ruolo di presidio della democrazia rivestito dalle edicole. A maggior ragione dopo due anni di pandemia e con una guerra appena esplosa in Europa. E che, se è pur vero che l’editoria è in crisi e i giornalai anelano a nuove forme di entrate, non si può né si deve snaturare l’essenza stessa dell’attività commerciale delle edicole e dei chioschi di giornali. Insomma, no alle edicole “mini market” che trasformerebbero queste attività in tutt’altra cosa.
Il Sinagi ha ribadito che “le edicole sono da sempre un punto di riferimento, sicuro e affidabile, per i cittadini. Oltre a un luogo fisico di incontro e sviluppo di rapporti umani in una logica di valorizzazione della prossimità. Come dimostrato anche durante la prima fase, la più critica, dell’emergenza sanitaria Covid-19. Durante la quale le edicole, rimanendo aperte, hanno continuato a garantire ai cittadini l’accesso all’informazione scritta e continuato ad essere un punto di riferimento sociale”. Questa premessa è significativa e deve rappresentare, per il sindacato, la bussola da seguire per immaginare il futuro delle edicole stesse.
Sinagi e Snag Confcommercio infatti. “Ritengono che non vi sia nulla di innovativo nel voler trasformare i chioschi di giornali in piccoli mini-market facendo venir meno la loro peculiarità della divulgazione dell’informazione a mezzo carta stampata e quindi di presidi della democrazia. L’editoria sta vivendo un lungo periodo di crisi, ulteriormente aggravata dalla situazione sanitaria, e le edicole, di conseguenza, sono in forte sofferenza economica e necessitano del sostegno e dell’aiuto delle amministrazioni pubbliche. Sia comunali che regionali ma anche quella nazionale, per continuare a svolgere la loro attività principale”.
Attività principale che ha dei paletti da rispettare. “Quella di diffondere l’informazione a mezzo carta stampata, integrando la loro redditività con la possibilità di erogare servizi, sia pubblici che privati, ai cittadini, conservando la loro funzione di utilità pubblica evitando la trasformazione in una nuova tipologia di attività commerciale”. E dunque. “Da anni Sinagi affiliato Slc-Cgil, e Snag-Confcommercio sono impegnati su questo fronte e confidano della presa di coscienza di questa necessità oltre che delle amministrazioni pubbliche, e della politica, anche da parte del mondo editoriale”.