L’impegno delle Cooperative passa dal rilancio dell’editoria e della cultura del Paese. L’associazione generale delle Cooperative, in occasione del Salone internazionale del Libro a Torino di quest’anno, ha promosso un programma di eventi e iniziative finalizzato a “mettere in luce il ruolo centrale della cultura cooperativa nel panorama editoriale e culturale del Paese”. Tutt’altro che frasi fatte, la forma cooperativa, infatti, rappresenta una delle soluzioni e strutture più utilizzate ed efficaci per portare avanti imprese che operano proprio nei campi, delicatissimi e strategici, dell’editoria e della cultura in Italia.
Sono tante le cooperative editrici che espongono al pubblico decine e decine di propri volumi, offrendo al pubblico un’ampia varietà di proposte editoriali. Ma, spiegano da Agci, non è solo una questione di libri: molte altre cooperative sono coinvolte negli eventi che si stanno svolgendo nel corso della manifestazione, dimostrando come la cultura cooperativa sia profondamente radicata nel tessuto sociale e economico del nostro paese. I numeri, su questo, non mentono. Anzi, raccontano una realtà importante. Su scala nazionale, difatti, esistono più di 3mila imprese sottoforma di cooperative nel settore culturale e ovviamente nell’editoria. Il loro fatturato complessivo ammonta a circa 2,5 miliardi di euro e danno lavoro a più di 50mila persone.
La presenza attiva delle cooperative all’interno della manifestazione torinese ha sottolineato, una volta ancora, il ruolo cruciale della cultura come elemento universale e trasversale che coinvolge diverse comunità e settori.
Per questo la presenza, anche al Salone del libro di Torino, di una forte e qualificata rappresentanza cooperativa ribadisce la centralità del fenomeno che, lungi dall’essere solo (per quanto importante sia) economico ha raggiunto una importanza anche culturale nel nostro Paese.
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