L’associazione delle Cooperative italiane chiede a Sergio Mattarella di difendere il pluralismo dell’informazione e sposa, in pieno, l’appello del Capo dello Stato.
In una nota, Brenno Begani, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, spiega: “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, giustamente ha sottolineato, in occasione della cerimonia del “ventaglio”, il valore e l’importanza del sostegno pubblico all’editoria. E’ un grido d’allarme che condividiamo pienamente perché il pluralismo dell’informazione va difeso e sostenuto, in quanto non solo è un valore ma anche l’essenza della democrazia”.
Quindi Begani spiega: “Difronte all’imperante capitalismo digitale – continua Begani – occorrono regole affinché i padroni della rete siano sottoposti al vaglio della verità, per evitare che l’autonomia di scelta dei cittadini li trasformi in sudditi naviganti”. Una prospettiva nerissima, questa. Che la politica non può certo continuare a ignorare.
Perciò il forte impegno dell’Agci che: “rappresenta numerosissime testate editoriali locali – sottolinea il presidente Begani – rivolge un forte appello al Governo perché le sacrosante parole del Capo dello Stato trovino, nella Legge di Bilancio, la giusta e meritata considerazione. E’ la piccola e media editoria, in particolare, ad essere la più colpita dalla crisi rispetto ai grandi gruppi editoriali e che rischia di vedere cancellata la propria voce e quella del territorio che rappresenta. La chiusura di un giornale rappresenta un fallimento per la nostra civiltà, ma in particolare, è un delitto consumato sulla pelle delle autonomie locali”.
“La piccola e media editoria a valenza territoriale – sottolinea Begani – è un bene prezioso e inestimabile per la nostra cultura e democrazia. E’ uno strumento di comunicazione che va sostenuto e ascoltato dal Governo perché rappresenta la voce del cittadino, perché oltre a raccontare e informare il territorio, cerca la verità su problemi legati al territorio e si batte affinché questi vengano segnalati, diffusi e, molto spesso, anche risolti. “Ci auguriamo quindi – conclude il Presidente AGCI – che si ponga rimedio alla evidente e pericolosa crisi dell’editoria, con particolare riferimento a tutti i giornali considerati “piccoli”, ma che rappresentano la voce del territorio, del vivere quotidiano, del mantenimento delle tradizioni locali in quanto svolgono una funzione e un’attività straordinaria per il bene comune, per la vita di tutti noi”.
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