Centesimo compleanno in arrivo per lo sfacciato e sempre ben informato settimanale satirico francese Le Canard Enchainé, che nonostante la sua strategia atipica (grafica estremamente semplice in due colori, niente pubblicità, scarsa presenza online) continua a conquistare lettori e a mantenere i conti in attivo. Fondato nel 1915 dal giornalista progressista Maurice Maerchal, il Canard esce per la prima volta il 10 settembre, ma dopo appena cinque numeri deve fermare le pubblicazioni per problemi economici. Dopo una riorganizzazione, torna in edicola nel luglio 1916, e comincia a costruire la sua reputazione di organo di stampa irriverente e indipendente, senza affiliazioni politiche o di altro genere. Dagli anni Ottanta, alla satira si è aggiunta una vocazione all’inchiesta scomoda, volta in particolare a scovare gli scheletri nell’armadio dei politici, con rivelazioni che hanno spesso finito per mettere nei guai personaggio di primo piano a destra come a sinistra. Una strategia che continua a pagare, a giudicare dai numeri. Nell’esercizio 2014, il Canard Enchainé ha registrato 24 milioni di euro di fatturato, forte di una diffusione media di 389.567 copie a pagamento a settimana, e profitti per 2,3 milioni, in lieve aumento rispetto al 2013.
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