L’audizione dell’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes ha sollevato più dubbi e polemiche di quante ne abbia risolte. Ieri l’ad di viale Mazzini è comparso davanti alla commissione di vigilanza per rispondere di alcuni dei più scottanti casi, ultimo, solo in ordine cronologico quello che ha riguardato lo strappo prima e la destinazione ad altro incarico poi (cioè la direzione del Tg3) per Mario Orfeo.
Proprio su questo caso, gli esponenti del Pd Andrea Romano e Valeria Fedeli ha tuonato: “Il caso Orfeo ha fatto perdere forza, reputazione e autorevolezza all’azienda”. E dunque: “Si è delineata una situazione molto preoccupante”. Fedeli e Romano hanno inoltre sottolineato come “l’Italia sia un caso unico in Ue per quanto riguarda la propaganda putiniana nei talk show” e hanno domandato a Fuortes ”dove siano finiti i buoni propositi espressi nella sua ultima audizione del 4 maggio, quando aveva lasciato intendere che vi sarebbero stati dei cambiamenti al riguardo”.
Delusa anche la Lega che ha in una nota congiunta e sottoscritta dall’intera pattuglia in commissione Vigilanza Rai ha affermato: “Nel corso dell’audizione dell’ad Rai Carlo Fuortes abbiamo posto come Lega dei quesiti che non hanno ricevuto risposta orale ma per i quali ci aspettiamo gli opportuni chiarimenti. Vorremmo infatti conoscere i criteri per cui Mario Orfeo sia stato spostato alla direzione del Tg3, visto che secondo Repubblica addirittura il segretario del Pd si sarebbe personalmente interessato del destino di Orfeo e di una sua nuova collocazione”. E ancora Giorgio Maria Bergesio, Filippo Maturi, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi e Leonardo Tarantino hanno aggiunto: “Aspettiamo chiarimenti anche sull’ingaggio del giornalista esterno Marco Damilano, che non solo pare riceverà un compenso spropositato per il suo compito ma che è anche professionista politicamente schierato contro il centrodestra. Restiamo inoltre in attesa di conoscere se sia stata avviata un’indagine interna per verificare quanto accaduto in merito allo speciale di Report sulla strage di Capaci, con interviste mandate in onda ma completamente smentite dagli atti della procura di Palermo”.
Infine la coda polemica sul referendum: “Abbiamo chiesto poi se e quali contestazioni disciplinari sono state sollevate nei confronti della signora Luciana Littizzetto, autrice di un monologo contro i referendum giustizia senza contraddittorio che ha portato al deferimento dell’Agcom da parte della Rai. Abbiamo inoltre sollecitato l’approvazione di un piano industriale entro l’estate, visto anche i preoccupanti dati degli ascolti riportati dai media in queste ore, e chiesto chiarimenti sia per il coordinamento e la valorizzazione delle sedi regionali che per la gestione degli immobili di proprietà della Rai”.
Dubbi anche da parte del commissario di Italia Viva Michele Anzaldi: “Io sottoscrivo e condivido l’intervento della senatrice Valeria Fedeli e del collega Andrea Romano e mi permetto di mettere i puntini sulle i. Noi siamo la maggioranza che ha lottato e votato per avere questo Cda. Rifletta su queste critiche. Io ho visto parecchi amministratori delegati in audizione in questa commissione ma critiche così aspre, precise e circostanziate non le avevo mai registrate”.
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