Il deputato Lattanzio “chiama” il sottosegretario all’editoria Moles. “Venga in commissione a riferire quanto accade nel settore della stampa”. Il parlamentare del Partito democratico ha invitato l’esponente di governo a un incontro istituzionale. Per fare il punto della situazione sui problemi che affliggono il settore. Specialmente dopo l’annuncio della Fnsi che ha indetto, per il 7 ottobre prossimo, una manifestazione a Montecitorio. A cui Lattanzio ha deciso di partecipare.
In una nota, Paolo Lattanzio si è rivolto direttamente a Moles. “Per l’ennesima volta, solo negli ultimi mesi, mi trovo a chiedere come membro della commissione Cultura un’audizione urgente al sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles perché riferisca su quanto sta avvenendo nel settore della stampa. Ricordo infatti che non solo Moles non è ancor venuto a illustrare le linee di indirizzo della sua delega, come aveva promesso all’insediamento, ma che davanti alla situazione complessiva e preoccupante del giornalismo in Italia il sottosegretario risulta completamente e gravemente silente”.
Quindi l’annuncio. “Parteciperò anche io il 7 ottobre prossimo in piazza Montecitorio alla manifestazione indetta dalla Fnsi. Tocca ribadire con forza che se il settore dell’informazione è in profonda sofferenza vuol dire che è in sofferenza la democrazia”. Secondo Lattanzio, che sposa in pieno i temi fatti emergere dalle sigle sindacali dei giornalisti, la situazione è pesante. “Stanno subendo pesanti attacchi quando non aggressioni, come le cronache di questi mesi dalle manifestazioni anti vaccinali ci riportano, la stragrande maggioranza è precaria e con remunerazioni al di sotto della sussistenza, il rischio di querele temerarie può comportare censure e autocensure, l’Inpgi è al collasso mentre gli editori fanno pagare la crisi editoriale ai lavoratori e alle lavoratrici della stampa”.
A ciò si aggiungono le incredibili intimidazioni a Fanpage, oggetto ieri di un bizzarro quanto preoccupante oscuramento di una sua inchiesta su Durigon, lo stillicidio di testate storiche che anziché essere tutelate (come ad esempio L’Unità) chiudono, non da ultimo la Gazzetta del Mezzogiorno, la proliferazione dell’infotainment a scapito dell’informazione consapevole”. In definitiva si sta affievolendo il diritto dei cittadini a essere informati e in tutto ciò non arriva alcun segnale da Moles. Come abbiamo denunciato più volte occorre dare al più presto una risposta istituzionale”.
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