L’ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA: “FNSI ORGANIZZI UNITA’ DI CRISI SU INTERO SETTORE”

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Il varo di una “unità di crisi”, coordinata dalla segretaria della Fnsi, che veda al suo interno il coinvolgimento delle grandi Associazioni di stampa regionali, di Inpgi e Casagit con l’aggiunta di esperti di economia dei media, di progettazione editoriale e di diritto del lavoro. Lo propongono la Giunta e il Consiglio direttivo dell’Associazione Stampa Romana insieme ad altri punti contenuti nel documento finale dopo la riunione tenuta con all’ordine del giorno la situazione dell’editoria. Giunta e direttivo dell’Asr “guardano con grande preoccupazione al momento che sta vivendo la categoria”.
Le ricorrenti voci di possibili stati di crisi nei maggiori gruppi editoriali del Paese, (da Rcs a Mondadori al Gruppo L’Espresso, a quella già dichiarata al Corriere dello Sport) preoccupano il sindacato in relazione a un mercato del lavoro giornalistico che continua a perdere posti di lavoro “senza che si intraveda una inversione di tendenza”. Il mix dell’introduzione di nuovi sistemi editoriali (o il radicale aggiornamento di quelli esistenti) con eventuali richieste di stati di crisi rischia di stravolgere, a detta dell’Asr: “definitivamente le organizzazioni del lavoro redazionali, con ulteriori perdite di posti di lavoro e mortificazione delle professionalità esistenti”.
Giunta e direttivo ribadiscono, pertanto “le loro critiche agli editori, in particolare quelli della carta stampata, incapaci di progettare nuovi prodotti e nuovi modelli di business e concentrati solamente sulla salvaguardia dei dividendi o sulla gretta gestione ragionieristica dei bilanci”.
Alla luce di tutto questo, Giunta e direttivo dell’Associazione Stampa Romana chiedono alla Fnsi di “aprire una nuova stagione di mobilitazione della categoria che, costruendo una piattaforma generale insieme alle redazioni, ai Cdr e alle istituzioni dei giornalisti (Inpgi e Casagit), faccia uscire dall’angolo il sindacato rivitalizzandone la capacità propositiva e contrattuale”.
In questo senso la Fnsi è invitata a “programmare al più presto il Free Media Day proposto dal coordinamento dei Cdr del Gruppo l’Espresso alla assemblea di Fiuggi. Un appuntamento al quale Giunta e direttivo ritengono si debba arrivare provando a costruire un’iniziativa sindacale più complessiva che poggi su una serie di iniziative”. E oltre al varo di una “unità di crisi”, viene invocato anche un “incontro con Fieg e governo che preceda l’apertura di qualsiasi tavolo aziendale”. “Bisogna impedire agli editori di isolare le redazioni e i Cdr indebolendone il potere contrattuale. Serve un confronto a tutto campo sulle risorse disponibili, gli assetti produttivi, le ipotesi di sviluppo” tuona ancora l’Associazione. E inoltre viene chiesta la convocazione di una riunione con i Cdr dei grandi gruppi editoriali “per stabilire una linea di gestione di fronte alle ipostesi di ristrutturazione che, al punto in cui siamo, se lasciate agli editori, segnerebbero la definitiva sconfitta della categoria”.
Quindi, un incontro con i direttori delle grandi testate nel quale “chiedere a questi colleghi di tornare a svolgere il ruolo di garante delle redazioni e delle professionalità in esse presenti, anche alla luce del ritorno a una discussione sulla qualità dei prodotti informativi”. Infine, “una forte richiesta di assunzione di responsabilità della politica anche attraverso un confronto con ciascun attore della scena nazionale al quale chiedere di inserire nel programma elettorale precisi impegni sulla salvaguardia e lo sviluppo dell’informazione come pilastro della tenuta democratica e volano della ripresa economica”.

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