Google si scusa, l’app de Il Manifesto torna online e i funzionari del web si scusano con la redazione. La conclusione, per fortuna felice, del caso è stata annunciata proprio dai giornalisti che hanno spiegato di aver ricevuto chiarimenti e richieste di scuse da parte di Google.
Eppure, proprio fa notare il Manifesto, resta aperta una questione che non è (per nulla) secondaria. I giganti del web, in un soffio, possono decidere dell’esistenza o meno di qualunque cosa agisca, viva, si proponga sulla rete. Questa è una sfida, seria, che la politica dovrebbe porsi. Se non fosse troppo impegnata con gli abachi parlamentari a pensare ad altro…
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