L’Antitrust Ue pronta a stangare Facebook, ancora una volta. Nei giorni scorsi, le istituzioni comunitarie hanno inviato a Menlo Park l’incartamento sulle procedure aperte, relativamente a Meta, su un presunto abuso di posizione dominante da parte del colosso del social network. In particolare, Facebook avrebbe imposto condizioni commerciali ritenute sleali e sfavorevoli a tutte quelle piattaforme concorrenti con Facebook Marketplace, la sezione di annunci economici e commerciali del social di Mark Zuckerberg.
All’autorità antitrust dell’Unione Europea, ora Facebook (anzi, Meta) dovrà chiarire i rilievi mossi e produrre delle controdeduzioni. La comunicazione di addebiti, infatti, è il primo passo che apre formalmente le indagini della Commissione su presunte violazioni delle normative anti-cartello e dei regolamenti che mettono ordine sul delicatissimo tema della concorrenza.
Menlo Park potrà proporre, quindi, le sue conclusioni e scegliere se difendersi o no dalle accuse, magari richiedendo un’audizione orale nella quale portare, davanti ai funzionari antitrust, la difesa di Meta sul caso scottante legato a Facebook Marketplace. Meta rischia grosso: le sanzioni, infatti, possono essere irrogate fino al 10% del fatturato dell’azienda multinazionale sul suolo europeo. E per Zuckerberg si tratterebbe di una nuova, inaspettata, batosta.
Che va a insistere sui rapporti già logori tra Menlo Park e le istituzioni Ue. A febbraio, infatti, Meta aveva già elaborato uno scenario di disimpegno dall’Europa. Per Meta. “Le aziende fondamentalmente hanno bisogno di regole chiare e globali per proteggere a lungo termine i flussi di dati tra Stati Uniti ed Ue, e come più di 70 altre aziende in una vasta gamma di settori, mano mano che la situazione si evolve, stiamo monitorando da vicino il potenziale impatto sulle nostre operazioni europee”. Un modo edulcorato per tentare di fare pressioni. “Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa. Semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi si basa sul trasferimento di dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende, per fornire un servizio globale”.
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