Arrivano dieci milioni per le edicole, ecco l’annuncio del sottosegretario Barachini. L’esponente del governo in un colloquio con Il Messaggero ha fatto il punto della situazione e fornito ulteriori dati ed elementi sui sostegni che l’esecutivo ha intenzione di accordare alle edicole. In particolare, stando a quanto ha riferito il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’editoria, dal totale di 17 milioni messi a disposizione ci saranno “dieci milioni dedicati al sostegno alle edicole in varie forme”. Il resto non andrà sprecato, anzi: “Quattro milioni – ha aggiunto Alberto Barachini – per la distribuzione e altri tre milioni per i punti vendita dei quotidiani che non sono edicole ma che in alcuni centri urbani, fanno il ruolo delle edicole”. Barachini crede molto nella politica del sostegno alle edicole dal momento che, come già spiegato in precedenza, ha potuto apprezzare che il tasso di chiusura delle attività si è molto ridotto da quando il governo ha deciso di offrire sostegno a questi veri e propri punti di riferimento per le comunità territoriali: “Credo che i primi interventi sulle edicole hanno già ottenuto discreti risultati. Prima chiudevano a un ritmo del 20% all’anno. Oggi con i nuovi fondi che abbiamo messo a disposizione chiudono a un ritmo del 4% all’anno. Si aggiungeranno nuove risorse: saranno misure importanti e non saranno quella quelle definitive. Dobbiamo portare i cittadini a comprare i quotidiani, magari portando i giornali sulla soglia di casa dei cittadini”. C’è inoltre un ulteriore tema che riguarda il dialogo con gli enti locali. Si tratta di un argomento ritenuto dirimente e decisivo dallo stesso Barachini: “Il tema di alcune realtà che non hanno più la possibilità di rimanere aperte fa riferimento alle norme locali anche in relazione alla direttiva Bolkestein. Stiamo cercando di interfacciarci con le singole amministrazioni comunali, provinciali e locali per cercare di risolvere questo tema”. Il sottosegretario ha quindi affermato: “Sappiamo che c’è una crisi delle vendite, dobbiamo trovare tutti i modi, anche innovativi, per sostenere il settore e consentire di avere anche minimi retributivi per consentire di stare aperti”.
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