L’Agcom ha istituito il sistema informativo nazionale sulla copertura del territorio di servizi di connettività in banda larga degli operatori di comunicazione elettronica. L’intenzione dell’Autorità è quella di offrire una maggiore trasparenza agli utenti finali. Questo progetto segue le valutazioni effettuate con l’iniziativa “Misura Internet”, con la quale l’Agcom ha verificato lo stato delle connessioni fisse e mobili nelle singole città. La piattaforma, denominata SINB, dovrà essere costantemente aggiornata dagli operatori di rete. I dati da inserire riguardano le tecnologie trasmissive e le modalità di erogazione del servizio. La gestione tecnica del sistema è affidata alla Fondazione Ugo Bordoni, che ha stipulato recentemente una convenzione con l’Autorità. La buona riuscita del progetto passa dalla cooperazione tra l’Agcom, chiamato a raccogliere le informazioni con sistematicità, e Telecom, che dovrà fornire con regolarità le informazioni pertinenti agli altri operatori. Gli utenti accederanno al SINB mediante la digitazione di indirizzi postali o coordinate geografiche. Il sistema provvederà a dare chiare indicazioni sull’operatore in grado di fornire il servizio e sulla velocità che esso potrà raggiungere. La ripartizione delle spese tra i vari operatori sarà effettuata in base a criteri di proporzionalità. Si terrà conto del numero di linee di banda larga attive negli ultimi 90 giorni, e del traffico da esse generato. La “soglia di sbarramento” è fissata a 3000 unità attive. Chi ne ha di meno non potrà partecipare al finanziamento. Nelle disposizioni finali, l’Autorità promette la completa disponibilità del sistema entro sei mesi. E’ di 60 giorni il termine entro il quale formare un tavolo tecnico con gli operatori per discutere delle linee guida.
Nel frattempo qualcosa pare smuoversi in relazione alla copertura del territorio nazionale. Non tanto con la nomina governativa dell’ennesima congrega di esperti, quanto per le indicazioni date da Telecom. Nel piano industriale 2014-2016 si pone come obiettivo l’implementazione della fibra ottica nel 50% delle abitazioni. Tuttavia i dubbi sono legati in questo caso al ruolo di maggioranza che Telefonica ha nella società. L’operatore spagnolo, che ha già propri interessi in Sudamerica, è stato determinante per la cessione di Tim Argentina e si vocifera che lo sarà anche per la controllata brasiliana. L’ad Marco Patuano dichiara che i proventi delle vendite saranno utilizzati proprio per lo sviluppo della banda larga. Ma quello intrapreso, secondo i sindacati, è ben lontano dall’essere un progetto di crescita.