I cambiamenti effettuati consentiranno di appianare il problema delle interferenze, acuito dallo switch-off degli ultimi anni. La Rai ha spinto sul Garante, facendo presente le necessità derivanti dagli obblighi di copertura che gravano sul multiplex n.1 del servizio pubblico. L’Autorità ha risposto concedendo alla tv di stato l’utilizzo esclusivo dei canali 24 e 32, che rientrano nella banda di trasmissione UHF. Nelle aree in cui la ricezione non è possibile, il segnale sarà integrato da frequenze VHF, che assicurano comunicazioni caratterizzate da maggiore nitidezza. I canali in VHF saranno il 5 e il 9, che andranno a comporre il multiplex n.5 della Rai. Quest’ultimo mux è di particolare importanza per il servizio pubblico, dal momento che su di esso si basa l’offerta di canali in alta definizione. A questo riguardo, il Garante ha promesso l’80% di copertura del territorio nazionale.
Arrivano importanti concessioni anche per Mediaset. L’Agcom ha accolto la richiesta di sostituzione del canale 38, soggetto alle interferenze con le frequenze di Malta, con il canale 24. Ignorati gli appelli delle tv locali, che protestavano contro un provvedimento che non tiene conto dei loro interessi. In particolare, la contestazione verte sul mancato rispetto della riserva di legge che assegna alle emittenti locali un terzo delle risorse. Le emittenti regionali chiedono l’assegnazione di uno dei mux esclusi dalla gara per le frequenze. L’Agcom risponde picche, appellandosi alle indicazioni dell’Unione Europea. Le istituzioni comunitarie puntano ad una rapida diffusione delle frequenze LTE. Perciò l’uso della banda 700 mhz, quella agognata dalle regioni, è rigorosamente riservato al nuovo standard per le tecnologie mobili. Per lo stesso motivo il canale 60 Uhf, posseduto da Timedia, è “blindato”. Alla società controllata da Telecom Italia viene concesso l’uso futuro del canale 55. Altre considerazioni emerse nelle audizioni attengono al DAB, il nuovo sistema di radiodiffusione digitale. Dopo aver escluso l’utilizzo del canale 6 per tale tecnologia, l’Agcom chiarisce che la necessità del servizio è ancora da stabilire. A questo proposito, è giusto ricordare che sono stati avviati due progetti pilota nel 2013 e nel 2013. Alcuni operatori chiedono l’utilizzo del canale 13, attualmente assegnato al Ministero della Difesa. L’Autorità, in tal senso, invita la Difesa alla cooperazione con il Ministero dello Sviluppo Economico.
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