L’Agcom ha aperto una consultazione pubblica sulla nuova disciplina avente ad oggetto i contratti a distanza tra operatori e utenti per la fornitura di beni e servizi di comunicazione elettronica. La consultazione, stabilita per dare voce alle istanze di operatori e associazioni di consumatori, avrà la durata di 45 giorni. L’Autorità vuole offrire maggiori garanzie ai consumatori, spesso raggirati dalle compagnie telefoniche. Sul tema il Garante è già intervenuto in passato, stabilendo la necessità di una conferma scritta a seguito della conversazione tra il cliente e il call center. Ma gli operatori hanno scavalcato le disposizioni regolamentari, ritenendo che la registrazione delle telefonate fosse sufficiente per vincolare il consumatore. Si sono, inoltre, verificati molti problemi nelle procedure di transizione da un operatore all’altro. A poco è servita l’introduzione del codice di migrazione, un numero personale imprescindibile per il cambio di gestore. Vedremo se questo nuovo intervento basterà per assicurare che non si verifichino pratiche scorrette.
I punti salienti
L’Agcom specifica che nella telefonata l’operatore è tenuto a dichiarare la sua identità e ad illustrare all’utente la procedura di perfezionamento del contratto . La registrazione può obbligare l’utente solo se quest’ultimo dà il suo consenso in precedenza. Non è obbligatoria la trasmissione di documenti cartacei. Le operazioni commerciali possono essere anche concluse mediante posta elettronica o con l’invio di documenti ad un account privato del cliente sul sito web del venditore. Anche l’accettazione può essere telematica. Il cliente ha diritto di recesso fino a 14 giorni dopo la stipulazione del contratto. Il termine si calcola dal momento in cui il consumatore spedisce il documento firmato. Nel caso di stipulazione telematica si fa riferimento all’invio del messaggio di posta elettronica.
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