L’Agcom ha avviato un’indagine conoscitiva sui servizi di comunicazione machine to machine (M2M). Negli ultimi anni il cosiddetto Internet delle cose, dispositivi costantemente connessi che si scambiano informazioni con limitati interventi umani, sta assumendo una dimensione concreta. Il Garante ha deciso di prendere atto del fenomeno e, pertanto, di verificare la sua compatibilità col quadro regolamentare italiano. Il servizio M2M sarà oggetto di un’indagine che specificherà i fattori che lo influenzano e valuterà criticamente le sue previsioni di sviluppo. L’iniziativa, che durerà 120 giorni, prende origine dall’analisi comparatistica svolta dal Berec nel mese di settembre. L’organismo di controllo dei regolatori ha preso nota di un ritardo generale in Europa , certificato dalla totale assenza di disposizioni giuridiche vincolanti sul M2M. Non si conoscono, inoltre, le controversie relative all’utilizzo di questi servizi, né tantomeno il reale valore di mercato nei singoli Stati. In relazione alle infrastrutture, il Berec ritiene che i white spaces, frequenze non utilizzate a livello locale, possano essere il trampolino di lancio per i nuovi servizi. Facile a dirsi, difficile a farsi, considerando tutte le controversie attuali per il nostro etere.