Con una delibera pubblicata sul suo sito web l’Agcom ha annunciato il futuro incremento del costo dei servizi postali. La decisione rientra nel più ampio quadro dei rincari previsti per il 2014. Ogni applicazione del regolamento sarà di responsabilità delle Poste Italiane. L’Autorità si limita a prevedere l’aumento dei prezzi per l’invio di posta relativa alla prima fascia di peso (0-20 grammi). Si passa da 0,70 a 0,95 euro. Più significativo l’incremento dei costi per la spedizione di raccomandate. Per l’invio di questo tipo di lettere si potrà arrivare a 5,40 euro, contro i 3,60 attuali. Gli aumenti saranno lenti e graduali. Poste Italiane ha tempo fino al 2016 per adeguarsi alla disciplina. Inoltre l’Autorità raccomanda di programmare gli incrementi di prezzo in non meno di due distinte variazioni, ciascuna delle quali non superiori al 60% dell’ incremento complessivo, avente efficacia almeno annuale. La disposizione è valida sia per i francobolli che per le raccomandate. Si tratta, perciò, di un aumento che sarà dilazionato in un arco di tempo di due anni. Ma questi accorgimenti non sono serviti a prevenire le polemiche. L’opinione pubblica mette in luce la tutt’altro che difficile situazione economica di Poste Italiane, che ha recentemente conferito 75 milioni al capitale di Alitalia. Per questo motivo il Codacons si rivolgerà al Tar del Lazio. Dubbi pervengono anche dal Parlamento: la deputata Pd Lorenza Bonaccorsi, componente della Commissione Trasporti, si rivolgerà al ministro Saccomanni per avere cognizione delle reali motivazioni alla base del provvedimento. La Bonaccorsi mette l’accento sulle lamentele arrivate dai consumatori per il lavoro di Poste Italiane, giudicato dai più lento e superficiale.
Delibera 728-13