La7, i sindacati protestano: diritti negati a lavoratrici e lavoratori

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Nota unitaria delle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil che hanno incontrato i vertici di La7 e del Gruppo Cairo

La7, la protesta dei sindacati a favore dei lavoratori
La7, la protesta dei sindacati a favore dei lavoratori

Si è tenuto oggi, dopo più di un anno di rinvii da parte aziendale, l’incontro tra le segreterie nazionali Slc Cgil, Fitsel Cisl e Uilcom Uil, con le rispettive delegazioni sindacali ed i vertici de La7 e del Gruppo Cairo. Lo annuncia una nota unitaria delle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che riportiamo di seguito.

“A fronte dell’ennesima riproposizione della richiesta da parte sindacale di ripristinare il pagamento di tutti gli istituti contrattuali ai neoassunti e ai precari e del riconoscimento del premio di produzione a tutti i lavoratori, l’azienda ha risposto con la consueta chiusura – prosegue la nota. La discussione ha plasticamente evidenziato la volontà aziendale di continuare a distinguere tra lavoratori di serie A e di serie B, negando qualsiasi idea di percorso teso a riconoscere, anche con gradualità, la parità di condizioni economiche e normative per tutti i lavoratori.”
“Nonostante gli sforzi prodotti dai dipendenti, riscontrabili dagli andamenti economici che, in un momento di crisi generale del settore televisivo lasciano intravedere per La7 un costante trend di crescita, l’azienda nega ai suoi addetti il riconoscimento economico per i sacrifici fatti negli ultimi due anni.”
“Le OO.SS. prendono atto della volontà politica di procedere in una direzione opposta rispetto alla costruzione di un modello relazionale che metta al centro i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori operando al tempo stesso per il consolidamento e il rilancio dell’azienda – conclude la nota. Per questo motivo nei prossimi giorni si terranno le assemblee per condividere con le lavoratrici e i lavoratori tutte le iniziative di carattere sindacale, vertenziale e legale da intraprendere.”

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