Sarà un giorno cruciale Mercoledì nove maggio, giorno in cui si designeranno le fila del destino di La7.
Secondo voci di corridoio, ci sarebbe l’intenzione da parte dei soci di Telecom Italia che controllano il canale attraverso Telecom Italia Media, di cedere l’attività.
Sui possibili acquirenti bocche cucite, anche se ci pensa Dagospia a fare il toto nomi sui possibili successori di Franco Bernabè.
I papabili nomi provengono da differenti campi professionali, quello cinematografico (Tarek Ben Ammar), calcistico (Urbano Cairo) e editoriale (Carlo de Benedetti).
Tra questi il nome di Urbano Cairo è associato già all’azienda: la Cairo Communication raccoglie la pubblicità per La7.
Ad ogni modo si saprà di più Mercoledì ma sono invece già chiari i motivi della vendita che provengono dalla constatazione di un momento non troppo florido per l’azienda se si guarda agli ascolti.
Un calo degli ascolti si è registrato nonostante le new-entry Dandini e Guzzanti , nonostante la loro innegabile verve, gli ascolti non volano.
Fa eccezione il Tg di Mentana che rappresenta il programma d’informazione di testa della rete, e da lui stesso provengono dichiarazioni sulla possibile cessione.
Mentana dichiara plausibile la vendita di La7 perché tecnicamente contendibile e sottolinea la primaria vocazione di Telecom per il settore della telefonia.
L’ordine del giorno discusso nel Cda di Mercoledì sarà la valorizzazione delle proprietà strategiche, in vista di salvare il salvabile, ovvero evitare la svendita dell’azienda.
Ciò avviene a seguito del bilancio 2011 Telecom che ha svalutato di 45 milioni la partecipazione in TI Media (77,71%) , portando il valore di carico a 176 milioni, ancora superiore al valore di mercato.
Ora quello che accadrebbe sarebbe uno smembramento di TI Media (con La7, Mtv, e TIMB la rete di torri di trasmissioni) dai bilanci di Telecom.
Giovanni Stella, l’amministratore delegato di La7 si dice consapevole della procedura complessa di vendita ma allo stesso tempo determinato a portarla avanti.
Alberto De Bellis