Lo Sportello Legale di Ossigeno per l’informazione assiste i giornalisti della Voce nella causa intentata dall’ex procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio
Si terrà martedì prossimo 16 febbraio al Tribunale civile di Roma, dinanzi al giudice Cecilia Pratesi, l’udienza della causa per presunta diffamazione intentata contro i giornalisti della Voce da Francesco Verusio, l’ex procuratore capo di Grosseto, oggi in pensione, che aveva condotto le indagini per il disastro del Costa Concordia. E ad affiancare la Voce nella difesa legale è intervenuto lo Sportello di Ossigeno per l’Informazione con gli avvocati che lo coordinano, Andrea Di Pietro e Valerio Vartolo.
Un importante passo avanti, per il periodico diretto da Andrea Cinquegrani, che si deve alla sensibilità di Alberto Spampinato, fondatore di Ossigeno, e ad altre personalità che animano questo importante presidio di democrazia nell’informazione, fra cui il docente di Deontologia giornalistica a Tor Vergata, Giuseppe Mennella.
Nella citazione presentata contro la Voce l’ex procuratore Verusio lamentava i danni che a suo dire avrebbe subito in seguito ad un articolo pubblicato ad aprile 2012 nel quale si documentava la pregressa presenza dello stesso Verusio, in qualità di presidente onorario, nel Centro Studi fondato a Benevento da Pasqualino Lombardi (quest’ultimo tuttora sotto processo nell’ambito della cosiddetta inchiesta “P3”).
Nello stesso articolo veniva chiaramente scritto che in quella vicenda giudiziaria Verusio non era indagato, ma ciò non era bastato all’allora procuratore di Grosseto, che nella sua citazione ammetteva tale circostanza, dolendosi però del fatto che essa fosse stata pubblicata con riferimento al processo per il Costa Concordia. I giornalisti della Voce hanno replicato confermando l’esattezza delle notizie pubblicate, tutte non smentite, e la grossa rilevanza pubblica dei fatti, riguardanti il principale investigatore di quello che si annunciava nel 2012 come il processo per il naufragio del secolo.
Lo Sportello Legale di Ossigeno è stato reso possibile grazie alla partnership con la compagine londinese di Media Legal Defence Initiative, che opera a livello internazionale per difendere i giornalisti e la libera informazione da soprusi e abusi del potere.