Sono cominciati i tavoli tecnici predisposti dall’Agcom per classificare i decoder digitali capaci di ricevere qualsiasi piattaforma trasmissiva. Le prime richieste dell’associazione consumatori risalgono al 2006, ma la vicenda entra nel vivo tre anni fa, quando l’Adiconsum prova l’esistenza di un decoder unico per Tivù e SKY. Trattasi di XDome, prodotto dall’azienda italiana COMEX, e dotato di common interface per l’inserimento delle smart card dei vari operatori. L’associazione sollecita l’Agcom affinché emetta una disciplina di coordinamento tra gli operatori e i costruttori di apparati. L’Autorità apre un’istruttoria sul caso, ma finisce nel dimenticatoio. Nel novembre 2010 l’associazione diffida l’Autorità, invitandola a concludere l’istruttoria aperta e mai conclusa. Finalmente, nel maggio 2011, viene pubblicata una delibera Agcom relativa alla classificazione dei decodificatori. Il provvedimento affida la realizzazione tecnica del progetto ad un soggetto indipendente da costruttori e operatori, il quale avrà il compito di implementare il database dei decoder disponibili sul mercato. A svolgere questa mansione sarà la fondazione Ugo Bordoni, un’istituzione che si occupa di ricerche nell’ambito delle comunicazioni elettroniche e dei servizi audiovisivi e multimediali. Il database, che si può consultare sul sito dell’Autorità, consente ai consumatori di avere facile accesso alle caratteristiche tecniche dei decodificatori.
Non nasconde la soddisfazione il segretario generale dell’Adiconsum Pietro Giordano, che evidenzia come «adesso il consumatore possa identificare immediatamente le caratteristiche del decoder che vuole acquistare, anche per quelli all’interno del televisore e in comodato d’uso».
Giuseppe Liucci
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