Beppe Grillo ha fatto un po’ di confusione del suo Blog, dove però vanno migliaia di utenti. Per i pochissimi di questo Blog un mimimo di chiarezza. Non è vero che la Corte di Giustizia europea ha affibbiato all’Italia una sanzione di 350mila euro al giorno, addirittura retroattiva dal primo gennaio 2006. La Corte di giustizia europea ha pronunciato una sentenza per rispondere al Consiglio di Stato, giudicando contrarie alle direttive comunitarie diverse leggi e regolamenti nazionali sulle frequenze televisive. Che, secondo alcuni giuristi, non solo andrebbero disapplicate subito ma anche retorattivamente, negli effetti prodotti sin qui.
La commissione Ue, ma è un’altra vicenda, ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia su alcuni aspetti della legge 66 del 2001 e della legge Gasparri che chiudono il mercato digitale ai soggetti senza frequenze analogiche. Non vi è ancora stato, ma è vicino, il rinvio a giudizio dell’Italia davanti alla Corte di giustizia e, se la Corte si pronuncerà affermativamente, qui arriverà la sanzione da 300mila euro al giorno. Attenzione: una modifica della legge Gasparri può far decadere la procedura, se la Ue la riterrà sufficiente.
Il Consiglio di Stato, a sua volta, deve decidere cosa fare sul caso Europa 7 a seguito della sentenza della Corte di giustizia. Può decidere di risarcire Francesco Di Stefano e Europa 7 e, in questo caso, paga lo Stato e quindi tutti noi cittadini. Può decidere anche di mettere in causa lo Stato per far avere le frequenze a Europa 7. Non c’è appello, in questo caso, e la sentenza dovrebbe arrivare prima dell’estate.