La “sovranità digitale” e le proposte dell’opposizione

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Fratelli d’Italia torna a insistere sul tema della sovranità digitale. Le proposte dall’opposizione per trovare una sintesi futuribile degli assetti digitali. Che passano per la tutela del mercato editoriale e per lo stop allo strapotere degli algoritmi. Al centro del bouquet di proposte avanzate dal deputato Federico Mollicone, il Digital Service Act e il ruolo del parlamento su un tema che, sebbene quasi “invisibile” nel dibattito pubblico, rappresenta un luogo sempre più importante per disegnare il futuro del Paese.

Sovranità digitale e mercato editoriale

In una nota, Mollicone ha affermato. “La sovranità digitale è ormai misura della nostra libertà. Un tema su cui passerà la credibilità dell’Italia e dell’Europa rispetto alle grandi nazioni potenze mondiali. Insieme a I-com, che ha redatto il Rapporto sulle reti e i servizi di nuova generazione, si è dialogato sugli scenari del decennio digitale in Italia e in Europa. In questo contesto, sono state prese in considerazione sia le difficoltà dell’Italia nella sfida del digitale, sia i macrotrend di trasformazione dell’architettura istituzionale nazionale”. E dunque: “Nell’ambito del poker di proposte che andrà a regolamentare il digitale in Europa, Fdi ha promosso da sempre una posizione chiara e ben precisa di fronte all’inadeguato il sistema vigente di regole e regolatori. Pertanto, si rende necessaria la regolamentazione degli algoritmi. Per garantire diritti e libertà e coniugando esigenze del mercato editoriale e il contrasto alla disinformazione”.

“Fare chiarezza sui servizi e sul web”

Il deputato dell’opposizione ha dichiarato. “Sul Digital Service Act, il Parlamento aveva invitato il governo a una maggior responsabilizzazione dei fornitori di servizi digitali. A tutela del consumatore e dei diritti di proprietà intellettuale. Inoltre, nel testo del regolamento va garantito che le piattaforme digitali diano contezza dei soggetti. Che sfruttano tali servizi ad assicurazione della legalità sul web. L’applicazione di tali misure assieme al Protocollo di identificazione a distanza avrebbe il merito di contrastare la pirateria online, che rappresenta una forte minaccia per le imprese creative ed editoriali italiane. Mentre, sul Digital Markets Act, ci vuole certezza sulla tassonomia, su cosa è che cosa”.

“Agenzia per cybersicurezza, un’opportunità per tutti”

E dunque la proposta. “Infine, in vista dell’allocazione delle risorse del Pnrr e in ottica della legge di bilancio, sosterremo la promozione dell’infrastruttura in banda larga, perché il futuro della connettività in Italia sia quello dell’interdipendenza tra tecnologie, per andare a potenziare tutte le opportunità che offrono”. Mollicone ha aggiunto. “È innegabile che la digitalizzazione porta con sé dei rischi. Pertanto, la nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale deve essere l’occasione per semplificare l’impianto normativo esistente sotto un Testo Unico della Sicurezza Cibernetica. Il Parlamento e il Governo inizino un percorso di riforma complessivo nell’ambito dell’Agenzia, ascoltando le categorie, migliorando la certezza degli investimenti e incentivando il partenariato pubblico-privato e garantendo un meccanismo istituzionale di ascolto col mondo accademico e della ricerca”.

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