La Siae: “Basta discoteche nei negozi. Ora controlli a tappeto”

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siaeJustin Bieber e Lady Gaga ridotti al silenzio. Nei negozi salernitani è scattato una specie di coprifuoco disposto dagli agenti del nucleo tributario della polizia municipale in collaborazione con gli ispettori della Siae. Avete presente le boutique per i più giovani dove, appena entrate, pensate di aver sbagliato locale e di essere finiti in una discoteca? Ebbene, dimenticatele. Da ieri è iniziata a Salerno una vera e peropria «operazione silenzio». Sul corso Vittorio Emanuele, nel cuore commerciale della città, sette negozi di abbigliamento sui dodici controllati diffondevano, chi via web chi con chiavette predisposte ad hoc, musica in modo irregolare attraverso apparecchiature che facevano concorrenza a quelle in dotazione alla migliore discoteca. Senza aver pagato i diritti d’autore che vanno corrisposti sempre quando la musica è proposta in luoghi aperti al pubblico. Non ridete, qui la cosa è estremamente seria: esiste una legge, la n.248 del 2000 che aggiorna una disposizione che risale al 1941, che prevede il pagamento di una tariffa, forfettaria, per i titolari di esercizi pubblici che vogliano, all’interno della propria attività, avere la radio o la tv accesi. Una somma che va versata appunto alla Società italiana autori editori, la quale rilascia i permessi del caso, ma che non tutti pagano. Anzi, quasi nessuno paga e c’è il rischio concreto che qualche commerciante si becchi addirittura una denuncia penale e che la violazione alla legge sul diritto d’autore finisca alla Procura della Repubblica.

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