La Corte di Giustizia Europea con una recente sentenza ha stabilito che l’apposizione del contrassegno sui supporti contenenti opere dell’ingegno tutelate, essendo regola di natura tecnica, doveva essere notificata alla Commissione Europea ai sensi della Direttiva 83/189/CEE. Il motivo è di permettere alla Commissione di verificare la compatibilità delle norme italiane con il principio comunitario di libera circolazione delle merci e di promuovere, eventualmente, l’armonizzazione delle regole tecniche nazionali. Dato che ciò non è avvenuto, l’obbligo di apposizione del contrassegno SIAE non è opponibile a terzi, e, quindi, la mancata apposizione non può costituire fattispecie di reato.
Sussiste, però, l’obbligo, altresì ribadito dalla Cassazione, di richiedere il consenso ai titolari dei diritti per l’utilizzazione delle opere tutelate e contenute nei supporti. Nella pratica, dunque, non cambia molto, anche perché il contrassegno rimane la prova ultima di aver richiesto alla SIAE la licenza per la riproduzione meccanica delle opere da essa tutelate.
La novità sta nella possibilità di ottenere il rimborso delle somme che gli utenti hanno versato alla SIAE. È un dato di fatto che negli ultimi anni la SIAE ha incassato milioni di euro attraverso la distribuzione dei propri contrassegni, in forza di un insieme di disposizioni di legge il cui processo di produzione normativa è stato dichiarato illegittimo dai Giudici di Strasburgo. Il costo puro di un singolo contrassegno, e cioè il prezzo della licenza per le utilizzazioni delle opere intermediate dall’Ente, è pari a 0,0310 euro. Chi richiede 1.000 contrassegni, per esempio, paga 31,00 euro. Chi ne chiede 100.000, paga 3.100 euro.
Tenuto a notificare la regola tecnica alla Commissione Europea era lo Stato italiano. È per questo che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di concerto con la Presidenza del Consiglio, ha trasmesso all’Ispettorato tecnico dell’Industria del Ministero dello Sviluppo Economico la normativa concernente il contrassegno SIAE. Il Ministero dello Sviluppo Economico, competente in materia di notifica di regole tecniche, sta provvedendo alla notifica alla Commissione Europea.
Intanto il CNT sta predisponendo la documentazione per avviare le cause di danni e di risarcimento nei confronti della SIAE.
Fabiana Cammarano
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