Il mondo dei media non rallenta, si è passati dalle fotocopie alle riproduzioni con ogni mezzo e ciò rende sempre più improrogabile la riforma della legge sul diritto d’autore che risale al 1941. Occorre aggiornarla ai nuovi media, introdurre una disciplina certa sul digitale per il quale esiste solo una generalizzazione che si presta a troppe interpretazioni, si devono disciplinare i nuovi prodotti, come i “format”, che non hanno ancora tutela e potrebbero essere replicati da chiunque, perché non sono riconosciuti come un lavoro intellettuale. Si deve trovare un punto di raccordo tra l’esigenza di tutelate gli autori e il loro lavoro intellettuale e la necessità di difendere il diritto di tutti i cittadini di accedere liberamente alle informazioni. Il comitato consultivo permanente per il diritto d’autore, presieduto dal professore Alberto Maria Gambino, ordinario di diritto privato all’università Parthenope di Napoli, ha cercato di aprire un dibattito il più ampio possibile, raccogliendo pareri e impressioni, ascoltando necessità e suggerimenti che di volta in volta sono giunti dal popolo del web, dall’industria e dagli operatori e dagli autori del settore.