Michele Emiliano si lascia andare a un commento a dir poco improvvido su una chat istituzionale di Whatsapp contro i giornalisti pugliesi e scatena la rivolta delle associazioni di categoria. Poi interviene l’assessore regionale Pier Luigi Lopalco che bastona la stampa locale e la polemica si inasprisce ancora di più.
In Puglia è braccio di ferro serrato tra le istituzioni e il mondo della stampa. Sullo sfondo la gestione dell’emergenza Covid, su cui – evidentemente – istituzioni e giornalisti hanno idee differenti. Che sono tracimate in un autentico scontro “complicato” da un reportage apparso sulle colonne del Financial Times sulla gestione dell’emergenza nel “tacco” d’Italia.
“l lavoro dei giornalisti è dare le notizie per informare i cittadini. Sorprende, quindi, che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, possa screditare un’intera categoria professionale in una chat con i consiglieri regionali di maggioranza, come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Le frasi attribuite al presidente Emiliano (“I giornalisti prendono sempre le notizie da soli e si imputtanano quando sono questioni complesse”) destano sconcerto e preoccupazione circa il rapporto con la libera stampa e il rispetto del diritto di cronaca che in primis un presidente di Regione dovrebbe tutelare, avendo giurato fedeltà a quei valori costituzionali”. Così l’Assostampa pugliese e Ordine regionale dei giornalisti della Puglia hanno commentato la vicenda che ha assunto risvolti che vanno ben al di là della sfera locale: “Non è chiaro se il giudizio del presidente della Regione riguardi anche i giornalisti del Financial Times, ma riteniamo che più che offendere un’intera categoria professionale sarebbe semmai opportuno che il Presidente e il suo esecutivo rispondessero alle domande creando compatibilmente con le restrizioni dovute alla pandemia le condizioni perché i cittadini, tramite i media, siano correttamente informati”.
E ancora: “Ci pare, invece, che sia sul fronte delle attività di comunicazione della Regione (che andrebbe rafforzata, come già da mesi sollecitato in richieste di confronto puntualmente snobbate) sia su quello delle relazioni con le testate giornalistiche, al presidente della Regione piacciano solo o le “veline” o le informazioni che non “danno fastidio”, attribuendo ai giornalisti la scarsa chiarezza e trasparenza di informazione quando compaiono notizie scomode”. Ma non è tutto perché secondo Assostampa e Odg Puglia: “Ebbene, se un giornalista sbaglia c’è sempre lo strumento della rettifica o delle azioni giudiziarie. Se invece svolge il suo lavoro, cioè quello di informare una volta verificate le notizie, sta semplicemente esercitando un diritto e un dovere nei confronti dei cittadini piaccia o no ai pubblici poteri. Piuttosto, come già accaduto in altri casi, ci sembra che anche sui vaccini sia la Regione a diffondere prima le circolari e poi e varare ordinanze esplicative che dovrebbero correggerle. Scaricare sui giornalisti responsabilità che non sono dei giornalisti purtroppo sta diventando uno sport nazionale al quale – anche in questa occasione – il presidente Emiliano non è riuscito a sottrarsi”.
Finita qui? Neanche a pensarci. Perché lo scontro s’è innalzato quando è toccato all’assessore-virologo Lopalco commentare le notizie. In tv e in radio, l’esponente della giunta ha attaccato la stampa. Assostampa e Odg gli hanno replicato per le rime: “«Prima le dichiarazioni su “certa stampa manipolata” nel programma tv ‘Anni 20’ di Rai Due, poi le dichiarazioni a ‘Zapping’ su Rai Radio1: anche per l’assessore alla Salute della Puglia, Pier Luigi Lopalco, nelle stesse ore in cui lo dichiarava il presidente Emiliano, la responsabilità della gestione della pandemia in Puglia è dei giornalisti. I quali commettono l’errore di dare notizie (come i repentini cambiamenti delle circolari sulla campagna vaccinale) e, a suo dire, diffondono “interpretazioni sbagliate sulle testate locali” rispetto alla decisione, assunta dalla Regione, di affidare il perno della cabina di regia anti-Covid, la distribuzione dei vaccini, alla Protezione civile, di fatto spodestando l’assessore”
E ancora: “A nulla è servito, evidentemente ricordare al governatore Emiliano che screditare un’intera categoria professionale non farà svanire le proteste di cittadini, sindacati, operatori sanitari, parlamentari e consiglieri regionali sulle responsabilità in capo a chi amministra la difficile gestione della pandemia. Né, probabilmente, servirà ricordare ora all’assessore-epidemiologo che è decisamente più difficile governare questi processi che sentenziare dietro una cattedra universitaria o davanti ad una telecamera sui giornalisti “brutti e cattivi” che provano a svolgere semplicemente il proprio mestiere. Dare notizie e informare i cittadini anche quando quelle notizie non piacciono è un dovere a cui questa categoria professionale, così sbeffeggiata dai pubblici poteri, non intende sottrarsi. E le testate locali pugliesi continueranno a farlo, con autonomia e libertà, nella stessa maniera in cui lo fanno le autorevoli testate internazionali che hanno evidenziato, nei giorni scorsi, gli scarsi risultati della Puglia nella campagna vaccinale”.
“L’assessore – concludono sindacato e Odg regionali – invece di preoccuparsi di presunti “attacchi” nei suoi confronti da parte della stampa “nemica”, si preoccupi di dare risposte chiare e certe ai cittadini dai quali è stato eletto sul gran numero di presunti “furbetti”, sui fragili rimasti indietro, sui medici di base che lamentano scarsa dotazione di dosi, sulle code davanti agli hub vaccinali e le attese di chi si era inutilmente prenotato. Insomma sull’impegno che è chiamato ad onorare non con numeri e statistiche in un talk show, ma nel governo della salute dei pugliesi”.