Sciopero, il braccio di ferro tra i vertici di viale Mazzini e l’Usigrai continua e stavolta al centro della polemica ci sono i tagli alle edizioni notturne dei tg sportivi. Una misura che ha spinto il sindacato a proclamare uno sciopero audio e video per la giornata di mercoledì prossimo. Scelta che non è stata per niente approvata dall’azienda che, anzi, ha difeso a spada tratta la decisione di razionalizzare le edizioni del telegiornale. Che, come si legge in una nota, “non comporterà alcun effetto” sugli appassionati. Ma la polemica va a inserirsi in quella, già dura, legata ai tagli delle edizioni notturne dei telegiornali regionali.
La mobilitazione è stata proclamata in una nota dell’Usigrai. Secondo cui. “Questa volta nel mirino dell’ad Fuortes è finito il Tg Sport della notte, unico appuntamento che, tenuto conto delle norme sui diritti sportivi, può tempestivamente trasmettere gol e risultati delle gare serali del calcio e degli altri sport”. E dunque. “Con il taglio della terza edizione della Tgr fanno la stessa fine anche gol e risultati della serie C di ciascuna regione e così anche per le squadre locali degli altri sport. Tutte notizie e immagini che dal 10 gennaio la Rai darà solo il giorno dopo con un danno al pubblico pagante (quello del canone) che se vorrà e potrà permetterselo, dovrà cercare queste notizie sui nuovi player privati che forniscono a pagamento questi servizi”.
Ma le accuse non finiscono qui. “Tagliare senza un progetto anche sull’informazione sportiva aggrava il problema della marginalità a cui il servizio pubblico si sta condannando con la perdita di diritti su diverse discipline, a partire dal calcio”. E dunque. “Manca una prospettiva di rilancio del servizio pubblico, manca un piano industriale che realizzi gli impegni sottoscritti con il contratto di servizio. Intanto l’amministratore delegato che taglia spazi di informazione giustificandolo con i dati di ascolto rimane lo stesso che in Vigilanza il 23 novembre scorso aveva detto che dal suo punto di vista la Rai deve essere ‘un servizio pubblico che non insegue lo share come unico parametro di successo ma che propone e offre una vera e piena alternativa al modello di televisione commerciale e lo share, se non letto allargando lo sguardo ..…può rivelarsi una informazione fuorviante’”. Per queste ragioni Usigrai ha proclamato lo sciopero per il 29 dicembre prossimo.
Alle recriminazioni del sindacato, i vertici hanno risposto con durezza. Affidando a una nota la difesa della strategia aziendale. Nel documento le ragioni dei dirigenti di viale Mazzini. “La Rai sta cercando di adeguare ancora di più la sua programmazione alle esigenze del suo pubblico. L’edizione del Tg Sportivo da eliminare sarebbe quella notturna in onda su Rai Sport nei canali 57 e 58. Viene vista dallo 0,5% delle persone che guardano la televisione a quell’ora”. Per cui, secondo i manager Rai. “Non ci sarà alcun effetto per gli appassionati di sport che potranno vedere tutti i gol di Serie A e Serie B su 90 minuto, Domenica Sportiva e su tutti i Telegiornali di Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, RaiNews24 e Rai Play”.
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