La Rai deve sganciarsi dallo strapotere dei social. E riprendere il suo ruolo di guida culturale del Paese. Lo ha affermato il presidente della commissione Vigilanza Alberto Barachini. Con un messaggio, Barachini ha mandato il suo augurio al Festival di Spoleto. E ha preso al balzo l’occasione per sottolineare la forza dell’azienda e la consapevolezza di superare le imposizioni che vengono dal digitale. Dunque, basta superficialità e sloganismi. Spazio all’approfondimento.
Alberto Barachini ha scritto. “La Rai può davvero influenzare positivamente ed educare i cittadini. A causa della pandemia, dobbiamo riconsiderare le fragilità del sistema che viviamo e il servizio pubblico non deve soccombere allo strapotere dei social, delle ‘snake news’, delle notizie in pillole”. E dunque. “Approfondire è complesso, ma è un compito doveroso. Alla Rai va dato tutto il supporto possibile per affrontare nel migliore dei modi il futuro”. Barachini ha aggiunto. “I miei complimenti per la vostra iniziativa di Spoleto. Come presidente della Commissione – che è anche di indirizzo – vi auguro un lungo futuro”.
Per il presidente della commissione, la Rai deve uscire dalla pandemia. E non solo dal punto di visto economico e degli investimenti. “Stiamo vivendo un momento anomalo e al tempo stesso strategico per il servizio pubblico. La pandemia è un conflitto dal quale abbiamo il dovere di uscire diversi da come siamo entrati nella crisi”. Quindi ha proseguito. “Ci sono molti temi complessi nel racconto sociale di questo momento: basti pensare al dibattito sul blocco dei licenziamenti. Per questo è particolarmente importante quello che state facendo: il vostro tema ‘Illuminare le periferie’ rilancia in modo prepotente il ruolo dell’informazione regionale”. Quindi ha concluso. “La Rai ha e fa molto di più di quello che racconta di sé stessa: c’è uno scollamento tra la percezione e la realtà”.
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