La Rai conferma il suo impegno sul fronte estero, l’amministratore delegato Roberto Sergio ribadisce che viale Mazzini ha una solida programmazione e una volontà determinata a non abbandonare ma anzi a rafforzare l’impegno sui mercati stranieri. “Trasmettere all’estero e in lingua italiana i nostri programmi è un valore assoluto: sono molti gli italiani e le famiglie di origine italiana che vivono all’estero e per il servizio pubblico è un obbligo esserci”. A dare manforte all’ad, le parole del direttore generale Giampaolo Rossi secondo cui: “Il ruolo della Rai è aiutare gli italiani a capire come cambia il Paese ma anche aiutare l’estero a capire la nostra Nazione fuori dalle strumentalizzazioni”. Per il direttore dell’Offerta estero Rai, Fabrizio Ferragni, “quando la Rai è unita, è invincibile e non ce n’è per nessuno. Contiamo su una squadra di persone molto motivate, per una produzione propria per l’80% e il 20% del meglio di, puntando a passare da 1.300 a 1.800 ore”.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all’editoria Alberto Barachini ha concluso: “Raccontare e raccontarsi è fondamentale per non essere raccontati dagli altri. Il servizio pubblico porta l’immagine migliore dell’Italia all’estero dove non mancano segnali di attenzione verso il nostro Paese. La piattaforma Rai Italy avrà bisogno di ulteriori sostegni, strada virtuosa che va sostenuta stipulando convenzioni”.
Oltre al ’meglio di” tratto dalle aree reti, in palinsesto, presentato nella sede di via Asiago a Roma, figureranno trasmissioni originali come Punto di vista, Verso il Giubileo con don Valter Insero, La Storia siamo noi sottotitolata in inglese con Giovanni Minoli, Italian colors dalle produzioni della Tgr, Tren Italy con Tg1 e Tg2, Che classe! in collaborazione con l’istituto Treccani, Gli Italians per le storie di connazionali, Cristianità, Il confronto, Paparazzì in lingua inglese, Casa Italia, That’s Italy, Italian Genius e Rai Italy.