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“La Rai è un bene comune”

Il primo a rispondere alla lettera aperta pubblicata dal sito www.articolo21.org e indirizzata ai tre candidati alle primarie del Pd Cuperlo, Renzi e Civati, è stato proprio quest’ultimo. Tanti gli argomenti messi “sul fuoco” dal direttore Stefano Corradino nelle domande poste ai tre politici, dal conflitto di interessi al diritto di cronaca, dalla governance alla privatizzazione della Rai a cui Civati ha così risposto: “Il conflitto di interessi è uno dei peccati mortali del centrosinistra, quando ha governato. La madre e il padre di tanti altri errori, nella più generale cultura delle larghe intese televisive. Come segretario – ha spiegato – depositerò subito un testo nettissimo, a cominciare dai casi di ineleggibilità a monte, come doveva essere già nel 1994 per Berlusconi. E poi, evidentemente, rigore sulle incompatibilità di membri del governo, di parlamentari e amministratori”. Civati ha risposto punto per punto alle domande poste dal sito, indicando la sua posizione sulle materie evocate nella lettera. “Antitrust: necessari limiti europei alla pubblicità e al numero dei canali di proprietà, per far nascere nuovi protagonisti dell’era digitale. Basta con monopoli e duopoli. Mai più prese in giro come la storiella di Rete 4 sul satellite”. Sulla Rai ha affermato: “Sono per difendere il servizio pubblico come bene comune, dandogli autonomia contro tutte le ingerenze: come propongono Articolo 21 e Move on”. “La trasparenza – ha continuato Civati nelle sue risposte – è uno dei punti del mio programma. Sono totalmente d’accordo. No alle sottoculture del segreto”. “Per quanto riguarda l’Agcom penso che se si occupasse dei compiti che la legge le ha attribuito sul rispetto del pluralismo sarebbe meglio. Tutto l’anno, ovviamente”. “Internet? Per tutti, accesso libero e utilizzo del free software. Un no nettissimo a ogni bavaglio. E sì adì una buona legge aperta e moderna sul copyright, fatta però dal Parlamento”. Sulla precarietà dei giornalisti: “Basta con il Medio Evo, come si intitolò un bel libro di qualche anno fa. Querele temerarie: è fondamentale un emendamento al testo sulla diffamazione. Necessario un servizio di tutela per i giornalisti minacciati”.

“Cosa ne pensano i tre candidati alle Primarie Pd di conflitto di interessi, governance e privatizzazione Rai, antitrust, diritto di cronaca…? Saremmo curiosi di saperlo perche’, ad oggi, il tema dell’informazione, non sembra al centro dell’attenzione dei pretendenti alla guida del partito democratico”. Lo afferma il direttore di Articolo21 Stefano Corradino in una lettera aperta a Civati, Cuperlo e Renzi pubblicata sul sito www.articolo21.org. “Eppure in un paese libero, o che aspira ad esserlo, l’autonomia e il pluralismo dell’informazione dovrebbero essere un baluardo, la roccaforte di ogni programma politico. Dopo vent’anni di sostanziale, complice disinteressamento, una legge avanzata e rigorosa sul conflitto di interessi puo’ diventare uno dei primi punti all’ordine del giorno? Quanto dobbiamo aspettare per una normativa antitrust che impedisca l’abuso di posizioni dominanti sul mercato? L’attuale modello di governance della Rai deve restare immutato o la principale azienda culturale del paese puo’ essere finalmente sottratta dal condizionamento di governo, partiti e lobbies? La televisione pubblica e’ un bene comune o deve essere privatizzata?”. “Questi – conclude Corradino – sono solo alcuni dei motivi che hanno visto sprofondare l’Italia al 57% nelle graduatorie internazionali della liberta’ di informazione. Ci piacerebbe sapere dai candidati alle primarie se intendano contribuire a togliere dalle nostre spalle questa indecorosa maglia nera, per fare dell’Italia un paese piu’ libero e civile”.

 

 

 

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