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LA RAI DEL METODO GUBITOSI

Oggi in cda si discuterà delle nomine della Sipra, di Rai Way, di Rai Fiction. Ma anche degli stipendi. Il Pdl critica il metodo del dg. Fnsi sul canale All News: «Serve un progetto editoriale, altrimenti si rischia un peggioramento».
La nuova dirigenza sta diventando operativa. E viste le superdeleghe del dg e del presidente non ci dovrebbero essere problemi sul riassetto delle tecnostrutture. La Sipra e Rai Way fanno parte di queste. Su intrattenimento e informazione la maggioranza del cda è fondamentale. In ogni caso un ricambio alla dirigenza di Rai Fiction era scontato. Ad ottobre Fabrizio Del Noce andrà in pensione. Eleonora Andreatta, attualmente capostruttura sembra il sostituto più giusto. Ma non tutti sono d’accordo. Per alcuni sarebbe una sorta di favore per una ennesima “figlia di..”, sulle orme della Tobagi (consigliere figlia del noto giornalista). Ricordiamo che la Andreatta è la figlia dell’ex ministro Beniamino, elemento di spicco della Dc ed ideatore dell’Ulivo, nonché beniamina dell’ex dg Agostino Saccà e vicina alla Lux Video di Bernabè (società che produce famose fiction religiose). Ma non tutti sono maliziosi. Il Fatto scrive che l’Andreatta «non possiede matricole di partito, se non l’eredità morale e cattolica del padre». E inoltre piacerebbe a sinistra pur non dispiacendo a destra. Vedremo. Per quanto riguarda un’altra donna, la Lei, la sua poltrona nella Sipra, sarebbe un mero riempitivo. L’ex dg doveva essere ricollocata in un posto adeguato. E così è stato. Ma i suoi poteri dovrebbe essere limitati dal presidente Gubitosi, dal dg, Aldo Mancino e forse anche da un direttore commerciale sensibile ai mutamenti del mercato. Insomma un carico “vuoto” anche se pagato con oltre 400 mila euro, lo stipendio base che aveva come dg Rai.
Gubitosi sarebbe intenzionato ad intervenire proprio sui super-compensi (forse dimenticando il suo contrattone di 650 mila euro, anche se a tempo indeterminato). Il dg starebbe pensando ad una flessibilità economica per i nuovi direttori e dirigenti. La parte variabile dovrebbe dipendere dai risultati conseguiti? Un’altra possibilità sarebbe quella di eliminare la parte fissa. In altre parole quando l’incarico finisce il dirigente non avrà più lo stipendio “base” da Viale Mazzini, privilegio di cui gode tuttora la Lei. Staremo a vedere.
Gubitosi, al di là della bontà delle idee, non gode della simpatia di tutto il cda (anche se per alcune decisioni non ne ha bisogno). Il Pdl contesta il suo metodo, ma soprattutto i poteri conferitigli da Monti. «Le superdeleghe cozzano con la legge Gasparri. Il metodo va contro la norma. Allora si cambi la legge, ma le leggi si cambiano in Parlamento, non a Palazzo Chigi», ha dichiarato il consigliere del Pdl, Antonio Verro.
Altro punto nodale è l’accorpamento Rai News con Televideo. L’obiettivo è un unico canale All-News, diretto da Corradino Mineo, che ottimizzi professionalità e risorse. Per questa iniziativa la maggioranza del cda sarà fondamentale. Ma è necessario anche un consulto con le associazioni di categorie, con i cdr e con il sindacato. Per l’Usigrai è una cosa «buona e giusta», anche se l’accorpamento va fatto con cautela e prudenza.
La Fnsi è scettica: «L’idea in sé può avere un senso ma serve un progetto editoriale di riordino del sistema Rai, nel rispetto del confronto ad ampio raggio, a partire da quello sindacale e contrattuale. Gli interventi “a spicchio” rischiano di essere infruttuosi se non sono il risultato di un disegno chiaro e trasparente di definizione delle missioni, e delle funzioni di tutta la grande organizzazione e potenzialità di informazione della Rai, servizio pubblico, per l’Italia e per il mondo». Tuttavia la Fnsi ha dichiarato che «non si tirerà indietro a sfide di valore e di sistema e attende di potersi confrontare con responsabilità ed impegno se il nuovo vertice della Rai vorrà imboccare la strada di un serio rinnovamento». E l’auspicio di molti.

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