Il cda della Rai ha sancito che Michele Santoro è fuori dall’azienda e contemporaneamente il presidente del servizio pubblico Paolo Garimberti ha riaperto le porte al giornalista. «Ora Rai e conduttore sono liberi da vincoli e si può valutare serenamente se Santoro può fare un programma per il servizio pubblico», ha detto Garimberti. E ancora: «Le porte sono aperte e non c’è bisogno di provocazioni e demagogie da un euro. Santoro, a cui non si può non riconoscere un oggettivo valore televisivo, faccia le sue proposte al direttore generale che, se le riterrà valide e interessanti, le porterà al consiglio di amministrazione. Che a sua volta sceglierà liberamente». Intanto Santoro, non sorpreso dalle decisioni assunte ieri, lavora al progetto di una “rete zero”, da realizzare su più piattaforme, come fu per Tutti in piedi, ma con eventi ripetuti e non unici. Possibile la via della collaborazione con la Rai, magari per le docufiction, ma su questo la palla ora è nelle mani del dg Lei.
Via libera, inoltre, a un contratto triennale per Fabio Fazio con deroga per quattro prime serate su un’altra tv ma non con il format di Vieni via con me, e al ritorno di Roberto Saviano ma dall’autunno dell’anno prossimo.
Nell’ambito della seduta «è stato affrontato con un ampio dibattito il tema della responsabilità civile dei dipendenti e collaboratori che è stato aggiornato, tenuto conto della sua complessità, alle prossime sedute consiliari». Rinviata, in sostanza, la discussione sulla proposta del dg di estendere a tutti la tutela legale, passaggio che potrebbe sbloccare il contratto con Milena Gabanelli.
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