“Nella sua vita ha letto solo Topolino”. Questa è una delle frasi più ricorrenti del dibattito pubblico, negli ultimi tempi, in Italia. Un luogo comune che vorrebbe i fruitori del fumetto come persone poco colte, interessate solo a divertimento e poco alla cultura.
Ebbene, ora arriva la reazione del giornale Disney. O, almeno, quella di uno dei suoi autori di punta, Francesco Artibani che ha affidato a un post apparso su Facebook, il suo appello: “È un problema di linguaggio politico, diventato sempre più aggressivo e offensivo.
È un problema di riconoscimento culturale: nel 2019 in Italia i fumetti devono ancora faticare per farsi prendere sul serio – a meno che non siano candidati a un premio letterario o non abbiano un buon ufficio stampa alle spalle”.
E non basta: “Di fatto è un problema e il caso di Topolino è diventato emblematico. Un settimanale che ha avviato alla lettura almeno tre generazioni di italiani diventa oggi un esempio negativo da citare con disprezzo. Se affermassi che i politici sono tutti ladri, i giornalisti dei pennivendoli e i filosofi dei gran chiacchieroni pieni di idee fumose e incomprensibili direi delle banalità offensive”.
E ancora: “È per questo che è ora di pretendere rispetto per questo lavoro non chiedendo la carità di un po’ di attenzione e considerazione ma affermando quello che è il ruolo di editori, autori e lettori. Giornalisti, insegnanti, organizzatori di festival: create occasioni di incontro e di confronto, ricordate che cos’è Topolino oggi che il giornale sta per compiere 70 anni. È il momento di farci sentire”.
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