“Non rinuncio al voto con piacere. Sono sicuro che – prima o poi – la scena cambierà. Al momento, passo un giro”.
Con queste parole scritte sul suo blog, l’assessore regionale campano al Turismo vuole ribellarsi ad una legge elettorale che “esalta la parcellizzazione e non l’accorpamento”. “Per il Parlamento si parla di vere e proprie nomine e anche quando si tratta di un sistema elettorale, come quello per le Europee, in cui ci sono le preferenze, non è che vada meglio. Finanche la soglia di sbarramento al 4% è un imbroglio, perché basta il 2% per avere il rimborso elettorale”.
Ma, per quanto possono essere valide le motivazioni di Velardi, la sua è la peggiore ‘provocazione’ che ci si possa aspettare da un esperto di comunicazione prestato alla politica. Anche se con una pessima legge elettorale, votare resta l’occasione, per noi cittadini, di decidere del nostro Paese e dell’Europa.
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Giurisprudenza LA PROVOCAZIONE ANTIDEMOCRATICA DI VELARDI: “RINUNCIO AL DIRITTO-DOVERE DI VOTARE”