E’ attesa in un prossimo decreto legge la proroga alla scadenza di fine marzo del divieto di incroci proprietari tra quotidiani nazionali e televisioni. Con il provvedimento d’urgenza, di fatto correttivo del milleproroghe, verrebbero recepite le osservazioni dell’Antitrust che contestava che la proroga del divieto fosse rimesso alla discrezionalità del premier, titolare di interessi nel settore.
L’ipotesi a cui starebbero lavorando i tecnici trova una conferma indiretta anche nel fatto che tra i 15 schemi di decreti del Presidente del Consiglio, depositati mercoledì in Parlamento, per il parere delle Camere, manca all’appello proprio il Dpcm dello sviluppo economico e la relativa proroga a fine anno del divieto di incroci proprietari tra tv e quotidiani nazionali. Il governo, infatti, per differire a fine anno tutto o quasi i termini di legge prorogati soltanto alla fine di marzo dal mille proroghe, ha scelto di spacchettare le misure in base alle amministrazioni: non un Dpcm di ulteriore proroga, dunque, ma più provvedimenti. In questo modo si evita che eventuali impugnazioni o problemi giuridici facciano crollare tutta l’impalcatura delle proroghe.
I 15 schemi sono stati assegnati dal Presidente del Senato, d’intesa con il Presidente della Camera, alla Commissione Bilancio ed alla Commissione per la semplificazione che avranno 15 giorni per esprimere il parere.
Giuseppe Liucci