Modalità Cati più Panel di riferimento. Ecco la proposta della Frt per gli indici d’ascolto radiofonici che dalla liquidazione di Audiradio non hanno più una società che li rilevi.
Ecco una breve cronologia dell’accaduto.
Audiradio, società nata per rilevare gli ascolti radiofonici, ha cessato l’attività nello scorso anno. Il bilancio del 2010 non fu approvato dal cda a causa di una guerra intestina tra le grandi emittenti sulla modalità di rilevazione degli indici di ascolto.
C’è da precisare che fino al 2009 il sistema si basava su interviste telefoniche fatte su un campione di 120 mila ascoltatori, il cosiddetto metodo Cati (computer aided telephonic interiew). La tecnica non fu giudicata attendibile. Fu introdotta la modalità “diario”. Quest’ultimo sistema si basava su un campione più limitato, 15 mila unità, a cui affidare la compilazione delle proprie preferenze nelle 2-3 settimane. La metodologia andava bene per le radio nazionali, ma non per le tante emittenti locali.
Nel 2010 si decise di spezzettare l’indagine: il “diario” per le radio nazionali; le interviste “Cati” per quelle locali. Anche la via di mezzo fu contestata da alcune grosse emittenti.
Si formarono due blocchi contrapposti: i “pro-diario” (R101, Radio24, RadioRai) e i “pro-Cati”(Rtl, Rds, Kiss Kiss, Radio Italia, Virgin, Monte Carlo e il gruppo Finelco).
Fu scontro in cda. Il bilancio non fu approvato e le rilevazioni cessarono. Audiradio non riuscì ad indicare una metodologia di transizione. Nel luglio del 2011 l’Agcom ha messo in liquidazione la società.
Dunque è passato quasi un anno dalla scomparsa di una società di rilevazione degli indici di ascolto radiofonici. L’Autorità non può permettere tale vuoto e pare stia lavorando per colmarlo. Il come non si sa ancora.
Un buon consiglio potrebbe venire dall’Associazione Radio della Frt che ha proposto all’Agcom delle linee metodologiche per la rilevazione dei dati sull’ascolto. Tali linee si baserebbero su un know-how consolidato a livello mondiale. I parametri della ricerca prevedono due indagini parallele, con due modalità diverse, ma condotte sullo stesso universo di riferimento. Il modello Cati per i dati sull’ascolto totale, giornaliero e per un quarto d’ora del mezzo. La modalità Panel (ovvero basata su un campione costituito da 10 e 14 mila individui dotati di meter portatile personale e un questionario elettronico per la individuare la tipologia degli ascoltatori), fornirebbe dati di precisione cercando di individuare anche le tipologie degli ascoltatori.
I campioni testati dal Cati e dal Panel dovranno sfociare in dati univoci con bassa probabilità di errori statistici.
Solo in questo modo sarà rispettata la concorrenzialità e i pubblicitari avranno un parametro di riferimento affidabile.
Vedremo cosa ne penserà l’Agcom.
Egidio Negri
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