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La pirateria costa più di un miliardo di euro al Paese

Pirateria: più di undici milioni di persone hanno fruito, almeno una volta nella vita, delle tv “pezzotto”, gli abbonati ai canali pirata che ritrasmettono i contenuti sono 2,3 milioni. I dati Ipsos fotografano lo stato dell’arte sul tema più dibattuto e inquietante sul tavolo dell’editoria italiana. I pirati sono in aumento nei numeri mentre gli atti singoli di pirateria scendono. Questa è la tendenza che si riscontra negli ultimi periodi e coinvolge più o meno tutte le fasce d’età.

Secondo la ricerca Ipsos, cala il ricorso al download/P2P e allo streaming illegale. Ma aumenta il numero di chi accede alle piattaforme pirata. Nel 2021, tra i più giovani (under 14) sono aumentati i pirati ma diminuiti gli atti di pirateria, scesi del 20%. I contenuti più piratati sono, oltre al calcio e agli eventi sportivi, i film, le serie tv.

Il costo della pirateria resta elevatissimo. Il danno potenziale del fenomeno illegale per quanto riguarda film, serie e fiction è risultati pari ad almeno 673 milioni di euro, con quasi 72 milioni di fruizioni perse. Non va meglio sul fronte calcistico. Per quanto riguarda invece le partite e gli eventi sportivi in diretta, la stima del danno economico causato dalla pirateria risulta pari a 267 milioni di euro con circa 11 milioni di fruizioni perse. Complessivamente, il mancato introito dovuto alla pirateria sfiora il miliardo di euro.

E lo supera se si allarga lo sguardo al Sistema Paese. In termini di fatturato, si parla di circa 1,7 miliardi di euro; mentre il Pil, subisce un contraccolpo negativo da circa 716 milioni di euro. La pirateria, inoltre, sottrae entrate fiscali per lo Stato, circa 319 milioni di euro. Il peso si ripercuote, infine, sull’occupazione: si stima una perdita di posti di lavoro pari a 9400 unità.

Luca Esposito

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