LA NUOVA ERA DELLA TV DIGITALE. IL PUNTO DI WIRED

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Mentre negli Usa ci si chiede come i nuovi canali di YouTube rivoluzioneranno il concetto stesso di televisione, che succede in Italia? Strumento di formazione del consenso, viziata dal duopolio Raiset e da leggi che ne hanno ritardato lo sviluppo, negli anni la tv ha accumulato un ritardo in parte culturale (tra fiction agiografiche, reality di stato, politici a tutte le ore, censure varie) e in parte tecnologico, con numerosi tentativi di tenere lontana la televisione da internet. Che per fortuna non sono riusciti. Al punto che tutte le vie di fuga dalla vecchia tv dei palinsesti ingessati oggi passano proprio per la rete. E anche se Netflix, coi suoi sei euro di abbonamento mensile per vedere in streaming tutti i film che uno desidera, resta ancora un sogno, qualcosa si sta muovendo.

La scatoletta magica

È la proposta di Cupertino per arricchire le possibilità della televisione. Una scatoletta, la Apple Tv (anche nella nuova versione hd), collega wi-fi il televisore al computer per acquistare e noleggiare film e (poche) serie tv via Internet e vederle in salotto. La scatoletta trasforma anche YouTube in un canale televisivo. E fa sì che possiamo vedere sulla tv i contenuti che abbiamo sul pc e sull’iPhone: foto, video e qualche telefilm che è capitato lì chissà come e chissà quando (in Italia è praticamente impossibile noleggiarli e acquistarli legalmente online). Grazie a un aggiornamento del sistema operativo, Apple Tv ora permette di vedere in streaming anche film in hd. E tra i canali è apparso anche Netflix, il grande protagonista della tv on demand negli Stati Uniti, inibito qui da noi (a meno di usare un trucchetto). Secondo i bene informati non è un caso. Presto Netflix potrebbe davvero sbarcare in Italia.

La televisione intelligente

Le smart tv di LG, Philips, Samsung, Sony e gli altri produttori di televisori arricchiscono il concetto di tv con una serie di opzioni che vanno dal noleggio di film in streaming a YouTube, dalla chat di Facebook e Twitter alle videochiamate con Skype. Il sistema si basa su web app che rendono possibili le varie funzioni sulla tv del salotto. Che però non si integrano ancora tra loro. Un GroupOn delle televendite, con possibilità di acquistare live, in super offerta, ancora non c’è.

La generalista sul web

La7 per rimpolpare il suo share di Cenerentola dell’etere ricorre al web con la possibilità di guardare alcuni programmi in diretta (sul suo sito, Facebook e sul suo canale YouTube) o in differita (sul neonato di YouTube Shows) anche su internet. La Rai è su YouTube con una serie di “il meglio di…” e permette l’accesso a quasi tutti i programmi dal sito Rai.tv, grazie al software di streaming Silverlight (che rende quasi impossibile il download). Anche Mediaset offre la visione dei suoi programmi via web, in differita, a patto che non lascino il sito. Un esperimento interessante è quello di Mtv, che permette la visione on demand gratuita di alcune serie tv e dei reality.

La tv on demand a pagamento

C’è Cubovision, il decoder di Telecom che porta in tv film e qualcos’altro via Internet. Si può usare anche sul pc e su iPhone e iPad. Anche Fastweb con Chili tv offre film e altri programmi a noleggio su tv, computer, tablet e smartphone. Mediaset Premium Play estende invece on demand le possibilità del digitale terrestre di Mediaset al pc e alla Xbox.

Tra tablet e smartphone

Chi l’ha detto che la televisione va guardata per forza a casa? Già oggi alcune app permettono di portarsi dietro la tv, e guardarla sullo smartphone o sul tablet. La Rai per esempio ha sviluppato 29 app tra quelle disponibili per iPhone, iPad, Android e Windows Phone. Sky Go consente agli abbonati Sky di vedere i programmi della piattaforma satellitare via internet, anche su iPhone, tablet e pc. E su iTunes e Android Market se ne trovano molte che permettono di vedere anche gli altri canali (italiani e internazionali). E ci sono dei dispositivi come il Broadway2T che riproducono quello che stiamo guardando in tv, via internet su tablet e smartphone, anche a chilometri di distanza.

La catch-up tv

Gli estratti della tv del giorno prima, per quelli che una trasmissione intera non la reggono e la tv la guardano solo su sollecitazione dei social network e se ne fregano della diretta. Chi si perde qualcosa di sensazionale, il giorno dopo se lo ritrova nei commenti di Twitter e Facebook. Il flusso di solito parte da YouTube, dove qualcuno di buona volontà ha caricato il video.

Cinema on demand: l’erede del videonoleggio

La via italiana a Netflix oggi passa per i siti che fanno scaricare a pagamento o noleggiare film in streaming. I prezzi per l’acquisto non sono sempre invitanti (quanti spenderebbero 11 euro per acquistare un film in download?). La buona notizia è che la scelta è abbastanza ampia. Tra i siti che offrono film in streaming, anche recenti, a pagamento ci sono net-movie, popcorntv, acetrax, filmisnow, movieondemandt e qriocity (solo per dispositivi Sony). E qualche esperimento come Mubi, il social network per amanti del cinema indipendente, in tutte le lingue, con possibilità di abbonamento mensile o OnAir, per il noleggio di film d’autore introvabili che forse una sala cinematografica italiana non l’hanno mai vista. Una nicchia è poi quella di queerframe.tv, specializzato in cinema gay. Per noleggiare un film su questi siti si spendono in media tre o quattro euro. Ed è utile collegare il pc alla tv.

Espatriare col telecomando

E chi se la cava con le lingue e proprio non ce la fa a starsene stretto nei confini della tv italiana, può tentare la sortita all’estero, dove i network spesso trasmettono i loro contenuti sul web. Peccato che nove volte su dieci la visione dei programmi esteri è inibita, in quanto il sito riconosce l’indirizzo IP italiano da cui ci colleghiamo. Anche se ci sono cattivi ragazzi che se ne fregano e grazie a siti come unblock-us riescono a bypassare il divieto e a collegare qualsiasi dispositivo (dalla Apple Tv al computer, dalle smart tv alle console dei videogiochi) ai siti americani proibiti (compreso Netflix), dove possono noleggiare legalmente quello che gli pare, invece di tentare di scaricarlo in modo clandestino.

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