La foto del corpo del ricercato numero uno di Al Qaeda, la cui morte è stata annunciata dal Presidente Usa Obama solo poche ore fa, ha fatto il giro sulle Tv di tutto il mondo. Il problema è che sarebbe un falso, o meglio uno stamp a quanto pare ripreso da un sito online chiamato Pickchur, già fatto girare in Rete nel dicembre scorso da alcuni siti arabi, complici della propaganda dell’estremismo islamico. Il fatto è stato denunciato anche dal sito Peacereporter.net, ribadendo che la foto sarebbe stata elaborata con un programma di photo editing, come dimostrerebbe anche il nome originale del file, che reca la data del 23 settembre 2006. La notizia del fake è rimbalzata in tempo reale su Twitter e sui forum degli jihadisti, mentre da fonti ufficiali non viene confermato ancora nulla (anche se l’immagine sarebbe stata divulgata da una fonte accreditata come il National Review), eccetto che il cadavere del padre simbolico del terrorismo antioccidentale, sia comunque “in custodia” dell’esercito statunitense in procinto di renderlo quanto prima disponibile ai giornalisti. Notizia che però evidentemente contrasta con quanto riportato dalla Cnn nelle Breaking news. L’emittente di informazione numero uno degli Usa, negli updates condotti in tempo reale, riporta la testimonianza di un ufficiale dell’esercito che rivela come il corpo di Bin Laden sia già stato sepolto in mare come prevede l’usanza islamica. Sembrerebbe che l’identificazione del corpo sia stata fatta solo in base a delle fotografie in possesso degli esperti ma che nessun esame del DNA sia stato confermato. Ancora più incerte le notizie divulgate da alcuni rumors sulla dinamica dell’operazione condotta dal commando statunitense e a quanto pare all’insaputa delle forze Pakistane. Il raid aereo compiuto ad Abbottabad nei pressi di Islamabad, sarebbe stato descritto attraverso le parole di un utente di Twitter, residente in un villaggio vicino, testimoniando il movimento sospetto di alcuni elicotteri sulla zona attraverso poche ma incisive parole “C’è un elicottero, qui sopra. È strano non succede quasi mai”. Altre indiscrezioni sarebbero state diffuse attraverso il social network in questione, come il blocco del traffico da parte di veicoli non pakistani e che uno dei velivoli in azione sarebbe precipitato. Una notizia poi confermata dalle fonti ufficiali dell’esercito Usa, coperte però da anonimato, che avrebbero dichiarato che uno dei quattro elicotteri si sarebbe schiantato dopo essere stato raggiunto da colpi di arma da fuoco senza specificare la presenza o meno di vittime civili.
In un mare di informazioni ancora da verificare e di conseguenti smentite che imperversano nella Rete, complici le nuove tecnologie di comunicazione istantanea, le uniche certezze sembrano in compenso provenire dalla Borsa europea. Dopo l’annuncio della morte di Osama Bin Laden si è infatti registrato un rialzo sensibile delle quotazioni nelle piazze di Amsterdam, Francoforte, Parigi e anche Milano, mentre impennano i future su Wall Street ed in forte ripresa sembra essere anche la Borsa di Tokyo. Il prezzo del petrolio avrebbe già registrato un ingente calo, dopo l’impennata successiva alla guerra in Libia e stesso dicasi per il valore del dollaro che rispetto a venerdì scorso ha recuperato, anche se di poco, nel cambio. Sembra dunque che della morte di Bin Laden ne abbia beneficiato al momento soprattutto l’economia mondiale, un fenomeno sicuramente incentivato dal “virus” della non pronta verifica dei fatti da cui anche le fonti giornalistiche più accreditate, almeno nelle ultime ore, sembrerebbero lasciarsi troppo facilmente contagiare.
Manuela Avino