Il Manifesto in liquidazione coatta amministrativa causata soprattutto dal taglio dei contributi dello Stato, cerca di resistere. Con tutte le forze. La home page del quotidiano apre con la frase: “Dustin Hoffman per Il Manifesto, lui lo legge e voi?” e prosegue con tre foto dell’attore americano con il giornale in mano e il segno della vittoria. L’iniziativa si colloca nell’ambito della campagna ‘Senza fine. Io Manifesto’, che il quotidiano ha lanciato per tentare di porre un argine alla flessione delle copie vendute: i lettori sono invitati a inviare una loro foto con il giornale che viene pubblicata poi sul sito. Tra i testimonial del Manifesto anche Ascanio Celestini che si è fatto fotografare mentre distribuisce copie per strada. L’altra campagna a favore del quotidiano è quella “1000×1000”, che invita mille persone a donare mille euro. Sul quotidiano campeggiano già i nomi dei primi sottoscrittori, quasi un centinaio, tra cui Stefano Benni, Andrea Camilleri e Michele Santoro.
In questi giorni è arrivata anche la solidarietà di Nichi Vendola che ha fatto visita alla redazione del giornale. «Il Manifesto – ha detto il presidente di Sinistra Ecologia Libertà – non è mai stato un giornale di partito. E’ stato l’orgoglio della sinistra. Perchè interpreta la missione della sinistra come la costruzione di un punto di vista autonomo, di uno sguardo libero sul mondo. E’ un luogo capace di spiazzamenti continui e permanenti. Siete una spina nel fianco che impedisce la pigrizia. Siete indigesti, rognosi, fastidiosi. Ma questo è terribilmente necessario. Sono qua perché dobbiamo chiederci che cosa diventa questo Paese se si spengono alcune luci che nei periodi più bui hanno consentito a tante e tanti di orientarsi. L’idea – ha concluso Vendola – che si spenga la luce “manifesto” e contemporaneamente si spenga la luce “Fiom” dovrebbe destare molta preoccupazione in tutti».
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