Bagarre in Aula a Montecitorio durante l’esame degli ordini del giorno presentati al Bilancio interno della Camera. Ordini del giorno quasi tutti a prima firma della deputata radicale del Pd Rita Bernardini. Contro di lei si scaglia la Lega che, durante un suo intervento, commenta: “Vai a spacciare!”.
Il resoconto stenografico della Camera attribuisce l”invito’ rivolto alla radicale ad una generica “voce dai banchi del gruppo Lega Nord Padania”, ma più tardi il deputato del Carroccio Gianluca Buonanno si autodenuncia: “Sono io che ho urlato all’onorevole Bernardini ‘Vai a spacciare’, e lo ribadisco qui”.
“Mi meraviglio – si difende la Bernardini – che soprattutto i deputati della Lega siano molto eccitati. Il signore che ha urlato ‘vada a spacciare’ dovrebbe sapere che, personalmente, io ho fatto disobbedienze civili di cessione gratuita e non ho mai spacciato e ho subito i processi mentre c’è chi, invece, i processi li vuole evitare”.
Ma l’attacco della Lega non termina qui. “Sempre nel rispetto del Regolamento della Camera e del risparmio che giustamente la Camera deve fare (soprattutto lo deve fare questo Paese), viste le difficoltà dei nostri cittadini – interviene la deputata Manuela Dal Lago – io chiedo che cominciamo a rispettare i cittadini, a partire da Radio radicale, che non chieda più soldi allo Stato italiano per mantenersi”. E giù applausi dei deputati del Carroccio e del Pdl.
“Non penso che l’onorevole Bernardini, visto che fa l’onorevole e che, quindi, è un rappresentante dello Stato e dei cittadini – ha incalzato Buonanno – si possa esaltare se viene condannata a quattro mesi di reclusione perché è andata a cedere droga in piazza! Credo che queste cose non siano un esempio per i nostri figli e per tutti gli italiani onesti d’Italia che della droga non ne vogliono sapere. Non ritengo che sia un esempio importante e fondamentale che l’onorevole Bernardini si vanti di andare, non a spacciare, ma a cedere la droga, come dice lei, anche se non mi sembra che tra cessione e spaccio di droga vi sia questa grande differenza!”.
A difesa della Bernardini e di Radio Radicale intervengono l’esponente dell’Idv Antonio Borghesi e il Democratico Emanuele Fiano. “Ricordo a qualche collega che è intervenuto prima – ha detto Borghesi – che il giornale, organo di un partito qui presente, cioè la Padania, di miliardi di euro ne riceve parecchi e, se dovessi proprio scegliere a chi toglierli per primo, non opterei certo per Radio Radicale, che è sempre stata lo strumento che ha permesso a tutti gli italiani di sapere con trasparenza cosa succede qui dentro”.
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