Giovedì l’Agcom prenderà una decisione sulle tariffe di terminazione fisso-mobile, ossia il prezzo che gli operatori della telefonia fissa pagano a quelli del mobile per le chiamate generate dei loro clienti. Oggi il presidente dell’Autorià per le tlc, Corrado Calabrò, relazionerà su cifre e numeri alla commissione Trasporti della Camera. Nel dettaglio, da un alto ci sono quelli del mobile Wind e soprattutto Vodafone che vogliono mantenere queste tariffe poco variate fino al 2015; dall’altra i gestori di telefonia fissa come Fastweb e British Telecom che invece spingono per un taglio. In mezzo c’è Telecom Italia che avendo sia utenti fissi sia mobili non ha problemi. Al momento le tariffe di terminazione prevedono che gli operatori fissi paghino 5,3 centesimi al minuto per le chiamate sulle reti di Tim, Vodafone e Wind, mentre ‘3′ ne incassa 6,3. Queste tariffe nel 2015 dovrebbero arrivare a 0,98 centesimi, mantenendo comunque una asimmetria a favore di ‘3′ fino alla fine del 2013. Ora l’Ue chiede che il calo sia più rapido ma i gestori di telefonia mobile si oppongono viste le cifre in gioco. Ogni centesimo di riduzione infatti comporta, per i 4 operatori mobili, un mancato incasso pari a 400 milioni. Quindi, alla fine del processo, gli operatori mobili si ritroveranno con 1,6 miliardi di fatturato in meno. (MF-DJ)
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