Categories: Editoria

La Gomorra della rete unica: un’altra telenovela all’italiana

“Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost’”, la celeberrima frase di Gomorra rappresenta perfettamente le intenzioni del Governo di riprendere il controllo della rete telefonica, attraverso un ingresso della Cassa depositi e prestiti in una nuova società deputata a gestire una rete unica del sistema delle telecomunicazioni.

In realtà, i Savastano non pagavano, come farà, invece, lo Stato italiano per rientrare in possesso di quanto è suo. Infatti lo Stato italiano dovrà, come per Autostrade per l’Italia, pagare, e non poco, per riprendere quanto generosamente concesso a soggetti privati in nome di un presunto efficientamento delle reti pubbliche, autostradali o telefoniche, ma il discorso vale per molti settori, date in gestione a società private. La concorrenza nel settore delle telecomunicazioni in Italia non ha fatto bene agli investimenti.

Colannino ed i suoi successori hanno dovuto utilizzare gli utili per ripagare le banche che gli avevano prestato i soldi per comprare, senza investimenti personali, quelli che erano gioielli pubblici. L’unico che aveva pensato ad un modello innovativo di sviluppo per la rete di telecomunicazioni si chiamava Silvio Scaglia, ha fondato Fastweb e circa venti anni fa ha portato la fibra nelle case, utilizzando un vecchio progetto sperimentale della tanto vituperata Sip. Poi Scaglia non piaceva e secondo uno schema tutto italiano è finito in carcere per oltre un anno insieme ai suoi collaboratori per poi essere assolto, il fatto non c’era, ma intanto Scaglia ha abbandonato l’Italia. Che tutta contenta ha messo a capo della task force tecnica voluta dall’attuale governo, Colao il cui più grande merito è aver rimesso i conti in ordine di una società non italiana tagliando gli investimenti in Italia.

Tutto questo mentre il controllo lo doveva fare un’Autorità amministrativa indipendente dalla politica i cui vertici sono nominati dalla politica e i cui dirigenti provengono dalle società di telecomunicazioni o puntano a trovare spazio nelle stesse, secondo la logica delle porte girevoli. Intanto, in molte aree del Paese la rete stenta ad arrivare, è lenta, non va, ma sono bazzecole, quisquilie, pinzillacchere. Altro che Gomorra, la telenovela, tutta italiana, è tutta qui.

Enzo Ghionni

Recent Posts

Circolare n. 54 del 18/12/2025 – Contributi alle scuole per l’acquisto di abbonamenti ai giornali

Anche per l’anno scolastico 2025/2026 è aperta la procedura per la concessione dei contributi destinati alle istituzioni scolastiche per…

15 ore ago

Antenna rassicura Gedi: “Rispettiamo la linee editoriale”

Il Gruppo Antenna, in procinto di acquisire le testate Gedi, non avrebbe la minima intenzione…

16 ore ago

Gedi, pure il Cnog chiede la golden power su Rep e La Stampa

Anche l’ordine dei giornalisti si allinea alle richieste di Elly Schlein e chiede al governo…

16 ore ago

Il Crotonese: 45 anni di informazione cooperativa e indipendente a Crotone

In questi giorni si parla tanto delle sorti dei giornalisti del gruppo Gedi, ma come…

2 giorni ago

Sostegno all’informazione, Fnsi richiama il governo: “No al gioco delle tre carte”

Il sostegno all’informazione non può essere esclusivo né parziale, la Fnsi rampogna il governo dopo…

2 giorni ago

Gedi, parla Barachini: “Seguiremo la trattativa passo passo”

La cessione di Gedi è debitamente monitorata dal governo: lo ha affermato il sottosegretario Barachini.…

2 giorni ago