La giornalista italiana Cecilia Sala è stata arrestata in Iran e ora si trova in isolamento nel carcere di Evin, dove già fu internata Alessia Piperno. Le notizie dall’Iran destano preoccupazione. Sala, che era in Iran con regolare permesso giornalistico che sarebbe scaduto il 20 dicembre, è stata arrestata il 19 dicembre. Le accuse, per il momento, non si conoscono. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito che Cecilia Sala “è in buona salute” e che la Farnesina sta lavorando, insieme al governo, “in maniera molto intesa e con grande discrezione” alla liberazione della giornalista. Sala, nei giorni scorsi, ha ricevuto la visita dell’ambasciatrice Paola Amadei.
Non si conoscono i capi di accusa rivolti a Sala, che collabora con Il Foglio. Claudio Cerasa, il direttore del quotidiano, ha commentato, in un editoriale apparso sul sito del giornale, l’accaduto. E lo ha fatto con parole forti: “Il punto è tanto semplice quanto drammatico: il giornalismo non è un crimine, e per una volta tanto scriverlo non è retorica ma è una realtà viva, reale e spaventosa. Quello che segue è un articolo che non avremmo mai voluto scrivere ma la dinamica dei fatti ci costringe a dover dar conto di un fatto grave che riguarda anche questo giornale. Il 19 dicembre, la nostra giornalista Cecilia Sala è stata arrestata in Iran ed è rinchiusa nel carcere di Evin, nel nord della capitale”. Cerasa ha aggiunto: “Cecilia era in Iran con un visto regolare, per raccontare un paese che conosce e che ama, un paese in cui l’informazione viene soffocata a colpi di repressione, di minacce, di intimidazioni, di violenza, di detenzioni, spesso ai danni degli stessi giornalisti. Abbiamo deciso di dar conto della storia di Cecilia dopo aver avuto rassicurazioni, dai capi della nostra diplomazia, che mettere al corrente i lettori della notizia del suo arresto non avrebbe rallentato gli sforzi diplomatici per riportarla a casa”.
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