Arriva il nuovo governo, guidato da Giorgia Meloni, e la Fnsi rivolge – insieme agli auguri di prammatica – gli auspici per l’agenda politica che sui temi dell’editoria e dell’informazione dovrà tenere l’esecutivo. I temi, manco a dirlo, sono sempre gli stessi. Problemi antichi che vanno risolti e sui quali, finora, pare evidente che non ci siano stati interventi risolutivi.
“L’auspicio è che si possa avviare al più presto un confronto serrato per affrontare le criticità e i problemi strutturali dell’informazione italiana”, ha dichiarato Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi. Che ha aggiunto: “È necessario un percorso di riforme a partire dalla messa a punto di una nuova legge per l’editoria, necessaria per affrontare la transizione al digitale e per il rilancio del settore”.
Ma non basta. Lorusso elenca le priorità per i giornalisti e le imprese della comunicazione e dell’informazione. “La difesa dell’occupazione e il contrasto al precariato, insieme con l’approvazione delle norme contro le querele bavaglio e liti temerarie lasciata in sospeso anche nella passata legislatura, sono questioni non più rinviabili per consentire al nostro Paese di recuperare posizioni nelle classifiche internazionali sulla libertà di stampa, dove occupa un poco onorevole 58esimo posto”.
Insomma, per la Fnsi, il governo Meloni dovrà mettere mano a decine di dossier che, per tanti anni, gli altri esecutivi hanno lasciato a prendere polvere. Ne va del futuro dell’informazione e della stampa. Che, come sappiamo, non rappresentano soltanto un settore economico rilevante per il Pil italiano ma danno concretezza al valore costituzionale del pluralismo. E, dunque, rendono concreta la democrazia.